Revolut ha lanciato un conto corrente in reais brasiliani, completo di carta di debito, funzionalità di pagamento delle bollette e integrazione con PIX. Quest’anno la fintech prevede di ampliare la propria offerta con una carta di credito locale e un programma di benefit basato su abbonamento con vari sconti sui servizi.
La roadmap di prodotti della società comprende anche prestiti personali e prodotti di investimento. Sebbene Revolut stia valutando la possibilità di ottenere una licenza bancaria completa dalla Banca centrale brasiliana per facilitare l’espansione, l’amministratore delegato Glauber Mota fa notare che si tratta di un’opzione, poiché la società opera con una licenza di società di credito diretto (SCD) dalla metà del 2023.
Il Brasile è diventato un mercato prioritario dopo i buoni risultati del primo anno. Sebbene non siano state divulgate cifre specifiche, Mota ha rivelato una crescita dei clienti di quasi il 150% tra il 2023 e il 2024, con un aumento simile del volume delle transazioni e dei ricavi mensili.
L’ambizione globale di Revolut è di operare in 100 Paesi, servire 100 milioni di clienti attivi e generare oltre 100 miliardi di dollari di fatturato. Attualmente, la fintech opera in 38 Paesi con 45 milioni di clienti e ha registrato un fatturato di 2,2 miliardi di dollari per il 2023. I risultati finanziari per il 2024 sono attesi per la metà del 2025.
Il Brasile è un mercato di prova per la strategia accelerata di Revolut. Secondo Mota, “il Brasile è il primo paese a testare questa nuova strategia, raggiungendo la parità di prodotto con i nostri mercati più maturi molto prima del previsto”. Le funzionalità inizialmente previste per un lancio di 4-5 anni sono state implementate entro il primo anno.
Nonostante le risorse e la reputazione, Revolut deve affrontare una concorrenza significativa nel settore bancario digitale brasiliano, in particolare da parte di operatori affermati come Nubank. La complessità del mercato ha già messo a dura prova gli operatori stranieri: la tedesca N26 ha abbandonato il Brasile nel 2023 per problemi di scalabilità.