Le foreste italiane, ma anche quelle europee, stanno vivendo un sostanziale aumento dei danni derivanti dai disastri naturali, incendi e siccità su tutti, che sempre più interessano il Pianeta. A questo negli ultimi anni si è aggiunto il problema del bostrico tipografo, un insetto che, favorito dai cambiamenti climatici e dall’indebolimento degli ecosistemi forestali, sta devastando migliaia di ettari di boschi in tutto il mondo.
Sviluppatosi perlopiù nelle aree settentrionali del globo, questo insetto appartenente alla famiglia dei coleotteri attacca principalmente gli abeti rossi, scavando gallerie sotto la corteccia e compromettendone la vitalità fino alla morte dell’albero. L’impatto di questa crisi ambientale non si limita però alla perdita degli alberi ma influisce anche sulla biodiversità quando questi non riescono a ricrescere, comportando crisi sostanziali per le comunità locali, molte delle quali dipendono economicamente dal settore forestale e turistico e incidendo sulla percezione e sull’attrattività del territorio. A causa delle tempeste si sono infatti create le condizioni favorevoli alla proliferazione del bostrico che dal 2019 al 2023 ha attaccato circa trentaquattro mila ettari di foreste italiane, distruggendo circa sette milioni di metri cubi di legname.
In Italia, il Trentino è stato tra le aree più colpite, soprattutto dopo la tempesta Vaia del 2018 che ha abbattuto oltre quarantadue milioni di alberi nel Nord-Est del Paese. Tra le altre regioni italiane colpite vi sono il Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia. Rigenerazione del territorio, innovazione e artigianato locale
In questo scenario sono diverse le realtà che sono intervenute attivamente per arginare i danni e avviare processi concreti di rinascita e rigenerazione. Tra le aziende, la BCorp trentina VAIA risponde quotidianamente ai danni causati dai disastri ambientali attraverso un approccio che unisce artigianato locale, design sostenibile e innovazione. VAIA promuove un modello di economia circolare realizzando prodotti di design in cui la tecnologia si fonde con l’artigianalità e la singolarità dei materiali.
Proprio per rispondere all’emergenza del bostrico, l’ultimo progetto della startup realizzato è VAIA People, una linea di supporti di ricarica ecosostenibili per dispositivi elettronici realizzati interamente con il legno danneggiato dall’insetto. Queste tre sculture di 23, 18 e 13 cm, in legno di abete, si intersecano con la tecnologia e sono progettate per la ricarica di smartphone, cuffie wireless e Apple watch. Oltre a dare una seconda vita al materiale danneggiato, il progetto ha un forte impatto ambientale: per ogni prodotto venduto, VAIA pianta un nuovo albero nelle aree colpite, contribuendo così al ripristino degli ecosistemi boschivi.
“Negli ultimi anni in Europa stiamo affrontando crisi climatiche senza precedenti. Sebbene le azioni che devono essere messe in atto per rispondere a questa emergenza richiedano forze e mezzi superiori a quelli di cui disponiamo, crediamo che ogni contributo sia fondamentale. La nostra realtà, partita come startup locale, sta crescendo su scala internazionale con l’obiettivo di offrire non solo un esempio di business positivo, ma anche una dimostrazione concreta di come l’impegno quotidiano, la partecipazione attiva della comunità e il genio creativo italiano possano dar vita a un modello replicabile sui grandi numeri. Ora più che mai, non dobbiamo solo metterci al servizio della natura, ma instaurare con essa un rapporto di autentica collaborazione”, dichiara Federico Stefani, co-founder & ceo di VAIA.