La salubrità, la qualità e il gusto dei pesci di allevamento sono strettamente legati alla salute dell’animale e al suo habitat. Inoltre, la sensibilità dei consumatori e la crescente richiesta di tracciabilità del prodotto finale spingono gli allevatori a garantire le migliori condizioni possibili già nella prima fase dell’intera filiera.
Da questi presupposti si è mossa l’Associazione Piscicoltori Italiani (API-Confagricoltura) con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) per redigere il primo manuale sul benessere delle specie ittiche in allevamento, presentato ufficialmente ad AquaFarm, la manifestazione internazionale dedicata all’acquacoltura, molluschicoltura, algocoltura e industria della pesca, che si chiude oggi a Pordenone.
API e IZSVe hanno coinvolto esperti del mondo accademico e istituzionale, tra cui le Università di Bologna, di Camerino e di Milano, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il ministero della Salute e la Federazione europea dei Produttori di Acquacoltura, per diffondere pratiche di allevamento responsabili, garantendo standard sempre più elevati di benessere animale e favorendo lo sviluppo sostenibile dell’intero comparto. “Un passo concreto verso un’acquacoltura italiana attenta e in grado di soddisfare le aspettative di tutti”, precisa Matteo Leonardi, presidente di API, che evidenzia come l’allevamento, con il 51% della produzione totale, sia ormai la principale fonte mondiale di specie ittiche, di crostacei e di molluschi destinata all’alimentazione umana, con prospettive di ulteriore crescita nei prossimi anni.
L’IZSVe sottolinea il valore di questa iniziativa a cui hanno partecipato esperti interni e specialisti del mondo accademico e istituzionale, definendo il manuale “un traguardo fondamentale, grazie al contributo di autori di alto livello riconosciuti in tutto il mondo per la loro competenza”.
Il volume è destinato all’intera piscicoltura italiana, che comprende oltre 25 specie allevate in ambienti diversi, tra acqua dolce, lagune e mare.
“Non si tratta di una semplice pubblicazione accademica, ma di un vero e proprio strumento operativo – afferma Claudio Pedroni, vicepresidente di API – pensato per offrire agli allevatori linee guida pratiche utili a valutare e migliorare la qualità della vita dei pesci, elementi chiave per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico”.
“Negli ultimi anni il benessere animale in acquacoltura è diventato un tema centrale – spiega Andrea Fabris, direttore di API – con un’evoluzione costante delle conoscenze e delle tecniche per garantire condizioni ottimali di allevamento e coniugandole alle esigenze di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. La qualità dell’acqua è un fattore determinante, costantemente monitorato per mantenere livelli adeguati di temperatura, ossigeno disciolto, salinità e torbidità. Gli aspetti gestionali dell’allevamento, in particolare densità, alimentazione e cure sanitarie, influiscono direttamente sulla salute e sul benessere dei pesci; infine, anche la movimentazione e il trasporto sono attività che richiedono massima attenzione per evitare stress e sofferenze inutili agli animali”.
Con questa iniziativa, API riafferma il proprio impegno per la sostenibilità dell’acquacoltura italiana e la qualità dei suoi prodotti, favorendo lo sviluppo dell’intero comparto.