Secondo POLITICO, la Commissione europea ha deciso di ritirare il regolamento sull’accesso ai dati finanziari (FIDA) a seguito dell’opposizione del settore dei servizi finanziari e delle preoccupazioni sollevate dal governo francese.
La decisione segna un’inversione di tendenza rispetto al piano iniziale della Commissione di migliorare l’accesso dei consumatori ai dati finanziari.
Secondo un documento, il regolamento FIDA verrà abbandonato entro sei mesi (vale a dire a metà del 2025) in quanto non è più in linea con le attuali priorità della Commissione. Il documento cita il potenziale del regolamento di introdurre “oneri e complessità significativi per gli attori finanziari”, contraddicendo l’obiettivo dell’Ue di semplificare i regolamenti.
Originariamente proposto a giugno 2023, il FIDA mirava a dare potere ai consumatori richiedendo alle istituzioni finanziarie, tra cui banche, gestori di fondi e assicuratori, di condividere i dati dei clienti sia con i clienti che con i concorrenti. Gli stati membri dell’Ue hanno raggiunto un accordo preliminare sulla bozza di legge a dicembre 2024, sostenendo che una migliore condivisione dei dati avrebbe consentito alle società finanziarie di offrire prodotti e servizi finanziari più personalizzati.
Tuttavia, i rappresentanti del settore finanziario si sono fortemente opposti alla regolamentazione, mettendone in dubbio la fattibilità e la domanda di mercato. Nel dicembre 2024, sei associazioni di settore, che rappresentano banche, assicuratori e gestori patrimoniali, hanno criticato la Commissione per non aver valutato adeguatamente i costi della regolamentazione. Hanno affermato che le loro preoccupazioni erano state sollevate ripetutamente ma erano rimaste “in gran parte inascoltate”.
Il presidente della Federazione francese delle assicurazioni ha paragonato la proposta a un “treno fuori controllo che sfreccia senza conducente e senza freni” in un’intervista di settembre con POLITICO. Anche il governo francese ha espresso preoccupazioni, pubblicando una nota a gennaio 2025 in cui si chiedeva una “rivalutazione approfondita” dell’impatto economico del FIDA e si suggeriva di rivedere o abbandonare la legislazione.
Le istituzioni finanziarie tradizionali temevano che il FIDA avrebbe avvantaggiato in modo sproporzionato le aziende tecnologiche, garantendo loro un facile accesso ai dati di investimento e risparmio, consentendo loro di offrire prodotti finanziari altamente personalizzati e sfidando il predominio delle banche tradizionali. In risposta, i legislatori dell’UE hanno proposto controlli di accesso più severi per le principali aziende tecnologiche, tra cui Apple, Amazon, Alphabet, Meta, ByteDance e Microsoft, per limitare la loro capacità di sfruttare i dati finanziari.
Nonostante le crescenti critiche, la Commissione europea ha rifiutato di commentare la bozza trapelata, senza confermare né negare i suoi piani di ritirare il disegno di legge. La decisione segnala un più ampio cambiamento nelle priorità normative dell’UE e riflette le sfide di bilanciamento dell’innovazione con le preoccupazioni del settore nel settore finanziario, ha concluso POLITICO.