“Nel 2025 la PEC compie vent’anni, per cui pensiamo sia essenziale celebrare un pilastro della digitalizzazione in Italia”. È quanto ha commentato Stefano Sordi, direttore generale di Aruba, azienda leader in ambito PEC con nove milioni di caselle gestite, nel corso di Telefisco. L’evento del Sole 24 Ore, che punta a chiarire le novità fiscali dell’anno, si è svolto oggi presso l’Auditorium Aruba nella cornice del Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro (BG).
È proprio nel 2005 che la Posta Elettronica Certificata prende forma, diventando ciò che è oggi. “Oltre allo strumento in sé, che consente comunicazioni certificate e assicura l’integrità del loro contenuto, – ha spiegato Sordi – la PEC rappresenta un successo italiano in termini di tecnologia. È un sistema che è riuscito a facilitare la comunicazione tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione e continua a farlo. Dopo vent’anni, possiamo dire che la PEC è ancora in perfetta forma, tanto da essere entrata nel gergo comune ed è considerata da tutti lo standard delle comunicazioni che necessitano di un invio ed un recapito certo. La sua crescita non cenna ad arrestarsi, come dimostrano i dati di nuove attivazioni che continuano ad aumentare, mentre si evolve per essere utilizzata anche in Europa”.
“Strumenti come la PEC stanno portando un grosso contributo alla trasformazione digitale del Paese – ha proseguito Sordi – Si attestano infatti a circa tre miliardi e mezzo di euro i benefici economici derivanti dal suo impiego nel periodo 2008-2022, sulla base di una serie di criteri che misurano gli effetti della sostituzione della tradizionale raccomandata cartacea con l’equivalente digitale”.
I dati emergono dallo studio di IDC ‘Benefici e opportunità della PEC: pilastro dei servizi digitali fiduciari del futuro’. Secondo lo studio, la PEC sta producendo ulteriori due miliardi e mezzo di euro di benefici economici tra il 2023 e il 2026, di cui circa 650 milioni nel solo 2026. Anno in cui saranno circa venti milioni le caselle PEC attive, che genereranno quasi tre miliardi e mezzo di messaggi certificati.
Non solo, si stima che l’utilizzo della PEC nel 2026 ridurrà significativamente gli spostamenti verso uffici postali, uffici pubblici e sedi di aziende generati dall’invio di una raccomandata tradizionale, evitando 349 milioni di chilometri di tragitti superflui, con un risparmio di centosette mila tonnellate di CO2 emesse. Lo spazio di archiviazione si ridurrà di 1,7 milioni di metri quadrati e, grazie al minore utilizzo di carta, saranno salvati oltre settanta mila alberi.
Questi dati arrivano in un momento cruciale, in cui il settore dei Trust Services sta attraversando una fase di trasformazione decisiva. La PEC, infatti, si sta evolvendo per diventare un sistema di recapito certificato qualificato utilizzabile in Europa. Questo traguardo consentirà a tutti gli utenti di utilizzare il proprio indirizzo di Posta Elettronica Certificata anche per le comunicazioni verso utenti, enti ed imprese europee, mantenendo il valore legale e la sicurezza che da sempre contraddistinguono lo strumento.