Il mercato dell’e-Commerce è quasi raddoppiato dal 2020 e si prevede che supererà i quattro trilioni di dollari nel 2024. Entro il 2029, raggiungerà circa 6,5 trilioni di dollari, mantenendo un tasso di crescita annuo del +9,5% nei prossimi cinque anni, più lento rispetto al +13,5% registrato nei cinque anni precedenti.
I dati arrivano da una ricerca condotta da Allianz Trade sul mercato delle vendite al dettaglio con un focus sulle vendite online. Questa crescita continua a essere guidata da due player dominanti: la Cina, che rappresenta il 36% delle entrate globali dell’e-commerce, e gli Stati Uniti, che contribuiscono al 30%. Il Regno Unito guida in Europa con il 19% delle entrate dell’e-commerce (3% del totale globale), seguito dalla Germania con il 15% (2% a livello globale).
Tuttavia, la regione nel suo complesso è significativamente indietro, rappresentando solo il 15% delle entrate globali, una quota che si prevede rimarrà stabile fino al 2029. La minor crescita è in gran parte dovuta all’assenza di mercati comparabili a quelli in Cina o negli Stati Uniti e a un’adozione digitale più lenta, influenzata dalle abitudini dei consumatori.
I ricavi social (cioè la parte di ricavi online generata tramite piattaforme social) sono aumentati enormemente negli ultimi anni, in particolare in mercati come Cina e India. In questi Paesi, il rapporto tra ricavi da piattaforme social e ricavi totali dell’e-commerce è triplicato tra il 2018 e il 2023, riflettendo la rapida integrazione del social-Commerce nelle abitudini di acquisto dei consumatori. Sebbene il segmento rimanga relativamente piccolo negli Stati Uniti e in Europa, sta guadagnando terreno alimentato dai consumatori più giovani. Per quanto riguarda lo sviluppo di soluzioni basate sull’AI, il settore retail è ancora nella fase iniziale.
Sono però sempre di più i rivenditori che si rivolgono a questa tecnologia per migliorare l’efficienza operativa, aumentare il coinvolgimento dei clienti e incrementare la redditività. Sulla base di una recente indagine di mercato, l’automazione del marketing e’ in testa, con il 49% dei rivenditori intenzionati a sfruttare l’AI per questo scopo.
Gli agenti virtuali e le chatbots, per il 31% dei rivenditori, sono strumenti che consentono di fornire supporto 24/7. L’analisi dei dati tramite l’AI, citata dal 29% dei rivenditori, è centrale per guidare il processo decisionale e l’efficienza operativa. Tecnologie più avanzate, tra cui il riconoscimento vocale (12%), l’automazione dei processi robotici (5%) e le biometrie (3%) promettono applicazioni di nicchia. Tra i principali cambiamenti pianificati da chi adotterà l’AI nella propria azienda, la formazione è la prima risposta (34%) poiché i lavoratori devono familiarizzare con nuovi strumenti e tecnologie. In generale, davanti alla potenzialità di generare più ricavi e ridurre i costi, si stima che i rivenditori che utilizzano l’AI e il machine learning potrebbero far crescere le vendite il doppio più velocemente.