Nel discorso del ministro del Turismo Daniela Santanchè, svoltosi a margine del Forum Internazionale del Turismo, il tema della tassa di soggiorno emerge come un elemento della strategia turistica nazionale, con un approccio che mira a renderla più funzionale rispetto alle esigenze delle diverse categorie di visitatori e delle amministrazioni locali.
Attualmente, la tassa di soggiorno viene applicata a livello locale, con modalità e importi che variano da comune a comune.
Questa frammentazione spesso crea confusione sia per i turisti sia per gli operatori turistici, riducendo l’efficacia della tassa stessa come strumento di gestione e
miglioramento dell’accoglienza turistica. Di seguito i principali punti affrontati dal ministro del Turismo.
Proposta di Uniformità
Il ministro suggerisce l’idea di uniformare la tassa di soggiorno a livello nazionale, stabilendo una base comune che riduca le disparità tra diverse destinazioni. Un approccio centralizzato potrebbe semplificare l’applicazione della tassa e renderla più trasparente, facilitando la comprensione da parte dei visitatori e la sua accettazione come contributo al miglioramento dei servizi turistici. L’uniformità potrebbe anche rafforzare l’immagine di un Paese che valorizza in modo coerente la propria offerta turistica, sostenendo sia le mete principali sia quelle minori.
Proporzionalità e Differenziazione della Tassa
Un aspetto innovativo del discorso riguarda la possibilità di calibrare la tassa in base alla capacità di spesa del turista.
Si pensa a una tassa modulare: chi spende di più potrebbe contribuire maggiormente, mentre chi ha un budget più contenuto, come una famiglia media, sarebbe esentato da un’imposizione eccessiva. Questa strategia di differenziazione consentirebbe di alleviare il peso su alcune categorie di turisti, favorendo al contempo una maggiore redistribuzione delle risorse.
Non si tratta, tuttavia, di penalizzare chi ha maggiore capacità di spesa, bensì di impostare un contributo proporzionale al valore dell’esperienza vissuta e ai servizi utilizzati.
Destinazione dei Proventi e Obiettivi di Qualità
Il ministro del Turismo sottolinea che i fondi raccolti attraverso la tassa di soggiorno dovrebbero essere impiegati per migliorare i servizi offerti ai visitatori. Gli introiti potrebbero essere destinati a progetti che innalzano la qualità delle infrastrutture turistiche, come la manutenzione di siti storici, la gestione del patrimonio culturale e naturale e lo sviluppo di servizi locali. Questo impiego mirato dei fondi garantirebbe un ritorno visibile per i turisti e una valorizzazione delle comunità locali. La tassa di soggiorno, in questo contesto, non è vista solo come una fonte di entrate, ma come un investimento nella qualità e nella sostenibilità del turismo.
Sfide di Implementazione e Dialogo con le Parti Interessate
Per attuare questa visione, il ministro Santanchè evidenzia la necessità di dialogo e collaborazione con le associazioni di categoria, gli enti locali e altri stakeholder. Solo attraverso un processo inclusivo sarà possibile definire criteri equi e trasparenti che possano rispondere alle diverse esigenze territoriali e del mercato turistico. Questa apertura al confronto permette di evitare imposizioni unilaterali e di costruire un sistema di contribuzione condiviso, che sia rispettoso delle diversità locali e che incoraggi una partecipazione attiva di tutte le parti interessate.