Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista Nature e condotto da ricercatori dell’Università di Cambridge e dell’Accademia Cinese delle Scienze, l’espansione dell’Intelligenza Artificiale generativa potrebbe generare, entro il 2030, fino a 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, ovvero e-waste, ogni anno.
Il team di studiosi hanno anche evidenziato come il problema non risieda tanto nella domanda energetica quanto nella gestione dei materiali e del ciclo di vita degli strumenti hardware, come riporta key4biz.it.
La ricerca approfondisce soluzioni come il riciclo e il riutilizzo dei componenti, sottolineando che l’adozione di pratiche della cosiddetta “economia circolare” potrebbe ridurre in maniera considerevole l’e-waste fino all’86%.