di Maurizio Pimpinella
Possono Dio e gli algoritmi oggi convivere e intraprendere un percorso comune che porti alla nascita di un uomo nuovo e di una tecnologia più etica?
Una domanda profonda sulla quale si interroga il Papa stesso che ha voluto e promosso una serie di iniziative sull’intelligenza artificiale e che ha chiesto all’Accademia Pontificia per la vita di “allargare i suoi orizzonti, a rivisitare il significato stesso del termine vita umana” e di “di sviluppare la riflessione sul versante delle nuove tecnologie oggi definite emergenti e convergenti”.
L’evento RenAIssance, svoltosi oggi all’Auditorium della Conciliazione di Roma è stata l’occasione per la firma della ‘Call for Ethics’ che vuole aiutare le aziende in un percorso di valutazione degli effetti delle tecnologie collegate all’intelligenza artificiale, dei rischi che comportano, di possibili vie di regolamentazione, anche sul piano educativo.
Primi firmatari della Call e direttamente coinvolti nel nuovo percorso promosso dal Vaticano sono stati il Presidente di Microsoft Brad Smith e il Vice Presidente Esecutivo di IBM John Kelly III. All’evento di presentazione hanno partecipato inoltre il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ed il Direttore Generale della FAO Dongyu Qu. L’intento della Call è dar vita a un movimento che si allarghi e coinvolga altri soggetti: istituzioni pubbliche, ONG, industrie e gruppi per produrre un indirizzo nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie derivate dall’IA.
“C’è bisogno di una forte ambizione morale per umanizzare la tecnica e non tecnologizzare l’umano. La Rome Call for AI Ethics non è un testo ufficiale dell’Accademia ma un documento di impegni condiviso, da noi proposto, in cui, in forma breve e sintetica, si offrono alcune linee per un’etica dell’Intelligenza Artificiale e si formulano alcuni impegni, legati fondamentalmente a tre capitoli: etica, diritto, educazione”, spiega Monsignor Paglia il quale, nel dare il benvenuto agli ospiti convenuti presso l’Auditorium, afferma anche che con l’evento odierno l’Accademia Pontificia intende “Promuovere riflessioni che contribuiscano a sostenere un’innovazione tecnologica che sia anche fattore di sviluppo umano per la promozione del bene comune del pianeta”.
Con questo gesto, l’Accademia intende condividere tratti del proprio cammino con quanti hanno un desiderio serio di comprendere meglio come promuovere il bene dell’umanità e di compiere alcuni passi in questa direzione, verificando le proprie pratiche e nella disponibilità a pagare anche i costi che ne possono derivare.
All’evento ha partecipato anche il Ministro per l’Innovazione Paola Pisano la quale ha sottolineato all’Adnkronos l’importanza del protocollo firmato oggi “perchè va nella direzione di un grande impegno di soggetti molto forti sul tema dell’etica e dell’Intelligenza Artificiale”. Pisano ha ribadito la sua alta attenzione “affinchè i principi etici entrino all’interno degli algoritmi di sviluppo dell’Ia e l’Intelligenza Artificiale venga utilizzata in modo inclusivo, trasparente, nel rispetto della privacy, così come la gestione dei dati”. “Il nostro obiettivo -ha assicurato Paola Pisano- è applicare dei principi alle aziende che lavoreranno con la Pubblica Amministrazione ed iniziare ausare sistemi a Intelligenza Artificiale all’interno della Pa in modo etico, trasparente, inclusivo e nel rispetto della privacy”.
Il tema centrale della giornata è come rendere più umana la tecnologia e rendere gli uomini partecipi del cambiamento. «Oggi l’intelligenza artificiale ci interroga – ha affermato padre Paolo Benanti, accademico della Pontificia Accademia -. E di fronte al fatto che l’uomo si sta sempre più ‘macchinizzando’, è necessario lavorare per un’ umanizzazione della tecnica. Gli algoritmi devono includere i valori etici. La sfida è aperta: si tratta di mettere ‘guardrail’ etici alla macchina. Se vogliamo che la macchina sia di supporto all’uomo e al bene comune, senza mai sostituirsi all’essere umano, allora gli algoritmi devono includere valori etici e non solo numerici”.
“Il “Parlamento europeo è molto impegnato sulla Quarta rivoluzione industriale, la robotica, l’Intelligenza Artificiale” e “adesso inizierà con il Libro Bianco anche una discussione pubblica” perchè “abbiamo bisogno che ci sia una trasformazione utile per tenere insieme valori fondamentali” e innovazione tecnologica, ha sottolineato, intervistato dall’Adnkronos, il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, rilevando che “sappiamo che l’Intelligenza Artificiale, scollegata dai valori, potrebbe essere anche pervasiva per la vita delle persone, per i nostri Stati, quindi abbiamo bisogno di una riflessione che ci porti ad un modello giuridico di tutela, possibilmente comune”.
Nel corso dell’evento IBM ha anche annunciato di aver stretto un accordo con l’ospedale Bambin Gesù per migliorare la ricerca pediatrica attraverso le più avanzate tecnologie che devono essere tradotte velocemente in cure grazie anche all’intelligenza artificiale e al cloud. Per il Vice presidente di Ibm, John Kelly III, intervistato da Adn Kronos, “L’intelligenza artificiale è una tecnologia incredibilmente promettente che può aiutarci a rendere il mondo più smart, più sano e più prospero. A patto che, fin dall’inizio, sia sviluppata secondo interessi e valori umani”. “La ‘Rome Call for Ai Ethics’ ci ricorda che dobbiamo pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell’Intelligenza Artificiale e -ha osservato ancora John Kelly III- investire significativamente sulle competenze necessarie”.
Il Santo Padre, pur assente all’evento per motivi di salute, ha voluto portare un saluto in cui denuncia che troppo spesso gli utenti sono ridotti ai consumatori asserviti e mette in guardia sui pericoli che un sapere e una ricchezza raccolta in poche mani possono rappresentare per le società democratiche.
Nella sua lettera, Papa Francesco ci dice che “Le grandi potenzialità che le nuove tecnologie ci offrono sono un dono di Dio, una risorsa che può portare frutti di bene”. “E’ nostro impegno tutelare e promuovere la vita umana non solo nella sua costitutiva dimensione biologica ma anche nella sua irriducibile qualità biocratica”.
Una delle principali qualità della tecnologia deve essere quella di portare uguaglianza e benessere in maniera diffusa a tutti i popoli, spezzando quel giogo di odiose differenze che hanno caratterizzato gran parte della storia dell’umanità. La tecnologia, quindi, è da intendersi come sinonimo di libertà e uguaglianza, uno straordinario strumento democratico che – in questo senso – supporta i valori etici e morali della religione cristiana stessa.