Uno studio della Banca d’Italia, basato sui dati raccolti nelle edizioni del 2016 e del 2022 dell’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi, ha valutato il livello di consapevolezza delle imprese italiane riguardo ai rischi cibernetici e la loro capacità di adottare strategie di mitigazione.
Secondo il rapporto “La sicurezza cibernetica delle imprese italiane: percezione dei rischi e pratiche di mitigazione,” la consapevolezza dei rischi cibernetici è ampiamente diffusa tra le imprese, ma varia tra le diverse dimensioni aziendali e aree geografiche. In particolare, una piccola percentuale di imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni e situate nel sud Italia, si ritiene immune dagli attacchi informatici.
Quasi il 90% delle imprese riconosce la possibilità di subire un attacco informatico. Tuttavia, questo riconoscimento non sempre si traduce in un adeguato impegno finanziario per la prevenzione dei rischi. Le imprese che hanno subito attacchi in passato tendono a percepire maggiormente il rischio e ad investire di più in misure preventive. In contrasto, le imprese più piccole e quelle del Mezzogiorno mostrano una minore consapevolezza dei rischi cibernetici.