Di Maurizio Pimpinella
Leggendo i giornali, ascoltando le tribune politiche e i vari discorsi a convegni o da parte di molti rappresentanti istituzionali, non vi è dubbio che l’intelligenza artificiale sia diventata il nuovo trend topic. A questo punto, non saprei dire se solo del momento o se si tratti solo dell’effetto “scoperta” di questa tecnologia da parte del grande pubblico, tuttavia l’onda che riguarda la sua ascesa sembra essere molto simile a quella di un’altra tecnologia dirompente del nostro tempo, la blockchain, di cui adesso si parla molto meno. Questo spostamento di interesse sembra aver addirittura creato un’illusione, facendo sembrare la Blockchain una moda passeggera rispetto all’IA. Tuttavia, c’è un fatto indiscutibile: la Blockchain è una tecnologia matura e merita un ruolo più centrale nel panorama attuale.
Mentre l’IA ha dimostrato il suo valore in molteplici settori, dalla medicina alla produzione, la Blockchain ha vissuto un periodo di relativa calma nell’attenzione mediatica. Tuttavia, questo non significa che la sua rilevanza sia diminuita o che sia diventata obsoleta. Al contrario, la Blockchain si è evoluta e ha maturato la sua capacità di trasformare industrie e processi in maniera unica. La Blockchain, con la sua struttura immutabile e decentralizzata, continua ad offrire soluzioni affidabili per problemi critici.
Un aspetto fondamentale, ad esempio, è che il suo ruolo si sta ormai definitivamente affrancando da quello di strumento delle criptovalute per diventare un supporto a tutti gli effetti per le imprese e le PA. Certo, la blockchain ha recentemente risentito del saliscendi di alcune mode per ora transitorie come quella degli NFT, ma il suo valore intrinseco rimane intanto essendo un elemento fondamentale, ad esempio, in ambito finanziario per la DeFi.
Inoltre, nel campo della supply chain e della logistica, l’utilizzo della Blockchain può garantire una tracciabilità totale dei prodotti lungo l’intera catena di approvvigionamento. Ciò potrebbe migliorare l’efficienza, ridurre i tempi di consegna e combattere la contraffazione. Una tale funzione è tutt’altro che trascurabile anche dal punto di vista di marketing oltre che da quello fattuale in quanto i consumatori sono sempre più attenti alla qualità e alla provenienza di ciò che portano sulle proprie tavole.
Un altro aspetto cruciale è rappresentato dall’implementazione della Blockchain nel settore della salute. La sicurezza dei dati sanitari è una priorità assoluta e qui la tecnologia può svolgere un ruolo chiave sia sotto questo profilo sia per quanto concerne l’univocità dei dati di riferimento del paziente. Si tratta in effetti anche di uno strumento di garanzia a tutela di eventuali modifiche errate dello storico o dell’anagrafica, la Blockchain potrebbe proteggere le informazioni sensibili dei pazienti e facilitare la condivisione sicura dei dati tra professionisti sanitari. A questo proposito, giova anche evidenziare il fatto che la condivisione dei dati, tanto più in un Paese come l’Italia che vede nella comunicazione tra gli enti un suo punto dolente, rappresenta un importante valore aggiunto in primo luogo per il paziente ma anche per tutto il sistema sanitario nel suo complesso.
A scanso di equivoci, e perfino a rischio di sembrare banale, è necessario anche puntualizzare che IA e blockchain non sono affatto tecnologie in competizione tra loro ma che anzi potrebbero essere perfino complementari. Va bene, quindi, che ora sia una sulla cresta dell’onda rispetto all’altra ma è importante anche sottolineare che l’utilizzo combinato delle loro potenzialità potrebbe produrre un ulteriore giovamento. Mentre l’IA, infatti, si basa principalmente sull’elaborazione intelligente dei dati e sull’apprendimento quando trattasi di machine learning, la Blockchain offre un’infrastruttura sicura per l’archiviazione e la convalida di tali dati. Quindi, è ingiusto considerare la Blockchain come una tecnologia inferiore o secondaria rispetto all’IA. Piuttosto, ribadisco, è complementare e offre un contributo unico al mondo della tecnologia.
È importante riconoscere che la maturità raggiunta dalla Blockchain, unita alle sue potenzialità ancora inesplorate, ne fanno una risorsa inestimabile anziché una sorella minore dell’intelligenza artificiale. Un ritorno dell’attenzione su questa tecnologia potrebbe portare a scoperte sorprendenti e a un impatto duraturo in svariati settori incentivando inoltre uno dei principali obiettivi della trasformazione digitale che rimane quello della semplificazione dei processi e delle vite degli utenti.
In conclusione, è fondamentale smettere di considerare la Blockchain come una moda passeggera o un’alternativa inferiore all’IA. È un errore trascurare il suo potenziale e la sua capacità di trasformare il panorama tecnologico e industriale attuale. L’IA può essere la punta di diamante dell’innovazione, ma la Blockchain merita di essere riconsiderata come una solida fondazione su cui costruire il futuro tecnologico, il tutto al di là degli storytelling passeggeri di cui fin troppo spesso sono piene le tv.