Lavoro, pensioni e famiglia. Dando priorità ai redditi più bassi, privilegiando le misure a favore della natalità e senza trascurare la sanità e i rinnovi dei contratti della Pa. Parte da questi capisaldi la seconda manovra del governo Meloni, che mette a terra complessivamente circa 28 miliardi, di cui metà destinati alle due misure più corpose, il taglio del cuneo fiscale e la nuova Irpef a tre aliquote. Viene confermato il taglio del cuneo già in vigore da luglio (6 punti in meno per i redditi fino a 35mila euro e 7 per quelli fino a 25mila). Tuttavia, la riduzione non sarà applicata alle tredicesime ed è finanziata solo per il 2024. Per rafforzarne l’effetto arriva anche la nuova Irpef, che passa da quattro a tre aliquote con l’accorpamento dei primi due scaglioni (l’aliquota del 23% sarà applicata sui redditi fino a 28mila euro): l’effetto abbinato di cuneo ed Irpef, secondo il Tesoro, aumenterà le buste paga dei dipendenti fino 1.298 euro annui. Sul fronte pensioni c’è il ritorno a Quota 103, ma con penalizzazioni: restano i 62 anni d’età e 41 di contributi, ma l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro. Secondo le stime, consentirà la pensione anticipata a 17mila persone nel 2024. Nel capitolo casa, niente proroghe sul Superbonus, ma sale la cedolare sugli affitti brevi (al 26%, escluso però il primo immobile in locazione) e le famiglie numerose godranno di priorità per l’accesso al Fondo mutui prima casa. Viene inoltre dato più tempo (fino al 15 gennaio 2024) ai Comuni ritardatari per fissare le aliquote Imu. La Card ‘Dedicata a te’ è stata rifinanziata con un aumento di risorse pari a 100 milioni di euro e con la legge di Bilancio diventa strutturale. L’importo caricato sulla card sarà di circa 460 euro a famiglia: oltre ai 382,50 euro già previsti per l’acquisto di generi di prima necessità, infatti, si aggiungeranno 77,20 euro previsti dal bonus benzina. Arriva la maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente per mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza fino a toccare il 130%. Confermata la detassazione dei premi produttività al 5%, mentre cambia la soglia di esenzione dei fringe benefit, che si potranno usare anche per pagare affitto e mutuo prima casa: sale a 1.000 euro per tutti e scende a 2 mila per i lavoratori con figli.Per le aziende arriva lo sconto del 50% sulle tasse per chi torna a produrre in Italia. Rinviata a luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax. Arriva l’obbligo di assicurarsi contro le catastrofi: per le imprese che lo eludono sono previste multe da 100mila a 500mila euro. Risorse anche per i rinnovi contrattuali: 8 miliardi in due anni per il rinnovo dei contratti della Pa, e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza. Previsti il rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (240 milioni di per il 2025 e 340 dal 2026), interventi per il personale della Croce Rossa ed un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024. Arriva anche un incremento del buono per le rette agli asili nido e per il supporto domiciliare ai bambini fino a 3 anni e affetti da gravi patologie croniche. Si istituisce il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga (con 5 milioni per tre anni) e nasce il Fondo per aiutare gli over 65 con Isee basso a sostenere le spese veterinarie. Arriva anche la Capitale italiana dell’arte contemporanea alla quale, sulla base di una procedura di selezione, verrà assegnato un milione dal 2024. Viene ridotto il canone Rai in bolletta, che passa da 90 a 70 euro. Sul fronte dell’istruzione, vengono incrementate, con 36 milioni aggiuntivi, le risorse per l’erogazione delle borse di studio per gli studenti. Via libera anche al Fondo per l’Erasmus italiano con un investimento totale di 10 milioni
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