Presentato oggi l’Economic Outlook 2024, il nuovo report del Mastercard Economics Institute che identifica i trend macroeconomici a livello globale e locale, rivela alcuni insight che caratterizzeranno l’andamento economico del nostro Paese nel 2024, come l’evoluzione della figura del consumatore – sempre più consapevole grazie all’aumento diffuso dell’occupazione, il calo dell’inflazione e un significativo ridimensionamento delle banche centrali.
Andando a ritroso negli anni, a partire dal 2020 il contesto economico globale è stato segnato da un’instabilità senza precedenti, ma il 2024 segna l’inizio di un nuovo capitolo: si prevede, infatti, che i consumatori, le grandi imprese e le PMI si troveranno a prendere decisioni cruciali nell’ambito di acquisti e investimenti, dove i differenziali di prezzo e i tassi d’interesse avranno influito nella definizione dei bilanci, influenzando le risorse disponibili con meno margine di manovra. Anche se nel prossimo anno l’economia globale sembrerà essere tornata alla normalità rispetto ai tre anni precedenti, si tratterà ancora di un’economia in cerca di equilibrio, alla ricerca di un attento bilanciamento tra tassi di interesse, stipendi e prezzi ancora elevati rispetto ai livelli pre-pandemici. Questo macrocontesto, tuttavia, pone l’evidenza sull’evoluzione del consumatore, con un’inflazione moderata e una crescita economica costante, seppur con dinamiche regionali diverse.
A fronte di queste previsioni e tendenze che interesseranno tutti i paesi, di seguito sono riportati i principali insight emersi dal report:
- Le priorità di spesa dei consumatori si basano su bisogni e desideri concreti non sugli impulsi
Anche se, a causa dell’inflazione, i beni di prima necessità rappresentano gli acquisti più frequenti e consistenti, si prevede che i consumatori, a livello globale, daranno priorità alle spese discrezionali, prediligendo le esperienze, con viaggi ed eventi in prima linea. I viaggiatori europei, nello specifico, opteranno sempre più per destinazioni che soddisfino la loro voglia di viaggiare ma al giusto prezzo, puntando a pacchetti sempre più convenienti.
Nonostante la necessità di dover ancora trovare il giusto equilibrio tra spese necessarie e discrezionali, le previsioni del MEI per il 2024 confermano il trend positivo della spesa reale dei consumatori in Italia: si stima, infatti, un aumento dell’1,1%.
- L’occupazione guida la consapevolezza d’acquisto dei consumatori
Il consumatore rimane resiliente: è un trend attuale che perdurerà nel corso del 2024, con un mercato del lavoro solido che sosterrà il potere d’acquisto dei consumatori. Ciò risulta particolarmente vero nei casi in cui gli stipendi superano il tasso di inflazione, come nel caso dell’Eurozona, dove gli stipendi, a settembre di quest’anno, sono aumentati del 4,7% su base annua, mentre l’inflazione è cresciuta solo del 4,3%. Inoltre, l’allentamento della politica monetaria contribuirà a sostenere la spesa dei consumatori nei settori sensibili agli interessi.
In linea con l’andamento globale, anche in Italia, il tasso di disoccupazione è diminuito ed è ora pari al 7,8%, il valore più basso riscontrato dal 2009. Il tasso d’inflazione, pari allo 0,7% nel mese di ottobre, è significativamente inferiore alla crescita salariale del 2,9%: ciò significa che i redditi disponibili “reali” dei consumatori sono in aumento rispetto allo scorso anno. Si prevede, quindi, che questo maggiore potere d’acquisto del consumatore si tradurrà in un aumento della spesa discrezionale in vista del nuovo anno.
- Inflazione al ribasso, di pari passo con un ridimensionamento dei tassi delle banche centrali
Secondo il Mastercard Economics Institute, le banche centrali sono probabilmente al livello massimo dei tassi d’interesse. Nel 2024 però si prevede un alleggerimento, in quanto l’inflazione si attenuerà e la crescita rimarrà contenuta, spingendo nella direzione di una parziale normalizzazione della politica monetaria. A livello globale, il MEI prevede che l’inflazione si attesterà al 4,9% su base annua nel 2024, in calo rispetto al 6% del 2023, ma rimanendo comunque al di sopra del trend pre-pandemia del 2,7%. Ciò nonostante, prevediamo che la crescita economica globale del prossimo anno sarà simile a quella del 2023 e che il PIL corretto per l’inflazione crescerà del 2,9% nel 2024.
- Il soggiorno di casa come il camerino, i resi dell’ecommerce superano quelli in negozio
Con le supply chain finalmente stabilizzate, i consumatori possono di nuovo acquistare prodotti last minute e con pochi vincoli, aggiungendo anche più opzioni al carrello da provare direttamente a casa. Insieme all’accelerazione, alimentata dalla pandemia, delle aziende che decidono di offrire un canale di vendita online ai propri utenti, si registra un diffuso aumento dei resi che si riflette in una maggiore fidelizzazione dei clienti, con un impatto positivo sia in termini di vendite che di visite online. In 10 mercati, infatti, il tasso di resi per le transazioni online è cresciuto significativamente dal 2019 al 2023, ma è rimasto relativamente invariato nei negozi fisici. In Italia, questo fenomeno è stato particolarmente diffuso, con il 10,3% degli acquisti online che viene restituito (vs 5,9% nel 2019). In confronto, i resi degli acquisti in negozio sono solo lo 0,4% nel 2023, rispetto allo 0,1% del 2019.