Anche se col tempo è cambiato di molto, viaggiare in Cina è ancora un’esperienza che ci destabilizza dovendo fare i conti con una cultura e delle abitudini di vita che si discostano parecchio dal nostro modello Occidentale. Tra queste, vi sono senza dubbio anche le abitudini di pagamento.
Viaggiare e pagare in Cina vuol dire dimenticare il contatto con banconote e monete che tintinnano nelle nostre tasche perché non solo non sono più così diffuse (almeno nei centri principali e maggiormente sviluppati) ma, spesso, non sono nemmeno più accettate. Sostanzialmente, i cinesi della carta moneta non sanno più che farsene. Recepito questo primo scoglio, dobbiamo poi entrare nell’ottica che in Cina per pagare le carte sono utilizzate in maniera relativamente scarsa. Un po’ per abitudine, un po’ per evoluzione culturale e tecnologica, i cinesi sono passati direttamente ai sistemi di pagamento tramite QR code o addirittura più evoluti. E qui viene il bello. In Cina, infatti, in virtù della presenza del cosiddetto Great Firewall non funziona alcuna app occidentale, tanto meno quelle di messaggistica come Whatsapp: e qui entra in scena WeChat, la app che coniuga in sé un intero ecosistema fatto di comunicazione e pagamenti attraverso un capillare sistema di QR code accettato diffuso ed accettato universalmente.
WeChat per i cinesi rappresenta un po’ il sogno proibito che da sempre rincorrono i giganti come Facebook e Google: la creazione di una app, o meglio di un ecosistema onnicomprensivo all’interno del quale sia possibile svolgere tutte le attività digitali di cui ognuno di noi ha bisogno. WeChat è un insieme di servizi in uno: un po’ WhatsApp, un po’ Telegram, un po’ TikTok, un po’ Spotify, un po’ Uber o Freenow (l’app per i taxi), un po’ Glovo, un po’ borsellino digitale, un po’ lettore di barcode, un po’ app del nostro Comune e, soprattutto, una piattaforma su cui integrare servizi web commerciali di chiunque.
La rilevanza che WeChat svolge nell’economia delle vite dei cittadini cinesi è ben spiegata da alcuni semplici dati. Secondo il China Internet Watch di Trust Data, infatti, WeChat è l’app più utilizzata in Cina, con più di un miliardo di utenti attivi che ci passano circa 4 ore al giorno. E si tenga conto che in Italia (dati We Are Social 2019) passiamo in media due ore al giorno su tutti i social network e sei in totale su Internet.
Ma cosa rende WeChat così importante per i cittadini cinesi? Per spiegarlo è necessario fare un viaggio al suo interno.
All’apertura, WeChat appare simile a WhatsApp: si trovano le chat più recenti ma non solo. Il bottone Discover posto in basso, permette di accedere ad un mondo di funzionalità aggiuntive.
Ci sono i Moments, stream in cui curiosare sugli aggiornamenti di stato dei contatti. Shake e People Nearby permettono di socializzare, mentre Search è come avere un piccolo Google a disposizione.
Andando poi più in profondità, troviamo la funzione Scan che dà accesso alla transazione digitale via WeChat Pay, il borsellino digitale della app. Niente di più facile da utilizzare considerato che in Cina i QR code abilitanti sono praticamente ovunque e permettono di usufruire di qualsiasi bene o servizio, dalle elemosine alla spesa quotidiana.
Dal bottone Mini Programs, poi, si accede a una sorta di catalogo di app e servizi già disponibili all’interno di WeChat.
In questo modo, gli utenti non devono necessariamente scaricare una singola app per un singolo servizio (Uber + Glovo). Non hanno bisogno di smartphone particolarmente capienti e, soprattutto, non devono registrarsi a diversi servizi, riducendo così i rischi legati al furto o allo smarrimento dei propri dati personali. Un vantaggio per tutti e, in particolare, per i fruitori di questo sistema che possono godere di un sistema intuitivo ed efficiente.
Se poi l’utente di WeChat volesse diventare un piccolo influencer (accanto a quelli più importanti che consigliano trend e prodotti) avrebbe a disposizione Moments, la versione WeChat del nostro feed di Facebook.
Lì si trovano tutti gli aggiornamenti di stato, i contenuti multimediali e i link condivisi dai propri contatti. Se ciò non bastasse, tramite la funzione Search, che ricorda molto Twitter, si possono cercare articoli, account ufficiali e trending topics, il tutto arricchito da abbondanti e simpatici stickers.
Il mondo in una mano verrebbe da dire se poi a tutto questo si aggiunge anche la possibilità di poter sfruttare il marketplace tra privati in maniera molto simile a quello di Facebook in cui, però, le transazioni sono svolte attraverso WeChat Pay.
Per concludere, un po’ The Fork un po’ TripAdvisor WeChat permette anche di consultare le recensioni di altri utenti, trovare e prenotare ristoranti il tutto (lo ribadiamo) senza dover cambiare mai app, scaricare nuovi contenuti o mettere a repentaglio i propri dati personali.
Per ora, WeChat è scarsamente diffuso fuori dalla Cina ma per il momento il mercato cinese è più che sufficiente a sostenerne la crescita. Il legame con le autorità di Pechino, tuttavia, rimane ancora piuttosto forte e questo può essere un limite per la diffusione planetaria della app, anche se ora i rapporti diplomatici e commerciali tra USA e Cina sembrerebbero in via di normalizzazione.