Intervenuta al convegno: semplificazione normativa tra presente e futuro presso Palazzo Wedekind a Roma, promosso dal ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini, ha evidenziato che nella gestione dei fenomeni tecnologici contemporanei la prima regola è la flessibilità trans disciplinata e abbinata ai saperi orizzontali nell’università.
“La ricerca si fa all’interno dell’università e negli enti pubblici e privati di ricerca. Sicuramente l’IA non è buona o cattiva, come qualsiasi strumento tutto dipende da come la si usa, quindi c’è un’intelligenza naturale a monte, che progetta, programma, processa, profila, ed è su questo che l’università sta lavorando. Sta lavorando per formare degli esperti di intelligenza artificiale che siano anche un po’ filosofi e bioeticisti, ci vuole sempre un precetto etico e filosofico che sia in grado di mitigare il rigore e l’ottusità di un modello computazionale troppo stretto all’interno dei suoi confini. Quindi quello che si deve fare è formare chi formerà l IA, che in sé stessa è utilissima, così diventa a monte in grado di percepire le suggestioni che l’intelligenza naturale le dà.
Dall’intervento è emerso che l’IA sia quindi al servizio dell’intelligenza naturale e la supporti, non certamente viceversa.