Signor Presidente della Repubblica, Signor Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Autorità, Signore e Signori, Alfieri del Lavoro e colleghi Cavalieri del Lavoro, Intendo prima di tutto rinnovare il mio plauso ai nuovi venticinque Cavalieri del Lavoro, donne e uomini che hanno contribuito con tenacia, visione e intraprendenza alla crescita del Paese e il cui impegno trova oggi solenne riconoscimento. Mi felicito con i nuovi venticinque Alfieri del Lavoro. Le vostre carriere scolastiche sono state eccellenti, così come sono esemplari gli interessi che molti di voi coltivano nella vita sociale e di comunità. Abbiate cura di tenere sempre acceso il lume della curiosità, e della determinazione.
Signor Presidente, Lei ha più volte messo in rilevo, anche di recente, le condizioni di disagio cui vanno incontro i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, spesso originate da “condizioni di lavoro povero e precario”. Così come ha denunciato l’urgenza di interventi a sostegno dell’occupazione femminile. Nonostante un più alto livello di istruzione, infatti, il tasso di occupazione 2 femminile è ancora significativamente più basso di quello maschile. Si tratta di fenomeni che meritano la massima attenzione, perché tale incertezza è spesso all’origine di un “impoverimento del capitale sociale della Repubblica”. Noi Cavalieri del Lavoro, sentiamo forte questa responsabilità e agiamo per contribuire ad accrescere il “capitale sociale” del nostro Paese perseguendo, innanzitutto, un buon lavoro. Buon lavoro significa valorizzare il merito attraverso prospettive di crescita professionale, offerte retributive adeguate, coinvolgimento attivo nella vita aziendale, sicurezza delle condizioni dei lavoratori. La ricchezza più grande di ogni impresa sono le persone, donne e uomini, senza le quali nessuna delle nostre imprese avrebbe mai potuto raggiungere i risultati che ha raggiunto. Come emerge da una recente indagine promossa dalla nostra Federazione, le aziende dei Cavalieri del Lavoro, pur rappresentando il 3% del campione nazionale delle imprese con fatturato superiore ai 20 milioni di euro, sviluppano dal punto di vista occupazionale il 20% di addetti. È un dato di estremo rilievo. 3 Dalle prime evidenze, nel 2022 le aziende di Cavalieri del Lavoro hanno fatto registrare un tasso di occupazione in crescita di circa il 4% rispetto all’anno precedente, in controtendenza rispetto al dato storico nazionale, e hanno continuato a investire con un tasso di circa tre volte la media storica nazionale (3,6% vs 1,3% del fatturato). Operare nell’interesse dell’impresa e operare nell’interesse dei territori di nascita e di quelli in cui esse hanno saputo ampliarsi, sono due facce di una medesima medaglia. In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale.
La storia ci insegna che cambiamenti tecnologici, anche radicali, come quelli che stiamo vivendo, hanno sempre svolto la funzione di abilitatori di nuove opportunità, di nuovi prodotti, di nuovi servizi, di nuovi mercati e di nuova occupazione. Nelle fasi di transizione occorre visione e coraggio ed essere anticipatori. Ricordo, ad esempio, qui la figura di Guglielmo Marconi. Un grande italiano, scienziato e imprenditore, tra i primi a essere 4 nominato Cavaliere del Lavoro, di cui il prossimo anno cadrà il 150° dalla nascita. Marconi rese desuete le tecnologie in uso e ne inventò di nuove. Con la sua telegrafia senza fili anticipò il concetto di wireless e da imprenditore portò il nome dell’Italia nel mondo. Alla doppia sfida della transizione digitale e ambientale abbiamo dedicato i nostri due ultimi convegni nazionali. Il filo conduttore è stato la sostenibilità. Al futuro del lavoro dedicheremo il prossimo, in programma a Bari nel maggio del 2024. Contiamo di offrire testimonianze concrete di come il cambiamento sia ricco di opportunità, e di come il sistema produttivo dei Cavalieri del Lavoro sappia esserne una guida.
Lei, Signor Presidente, ha affermato che “I nazionalismi esasperati creano mostri, scatenano guerre e calpestano i valori di libertà e pace. L’Europa nasce come grande progetto di pace, come visione di sviluppo”. Sono parole che ci fanno fortemente riflettere. Ci troviamo ad operare in un contesto geopolitico reso ulteriormente instabile da nuovi conflitti. Le notizie e le immagini che in questi giorni ci arrivano da Israele lasciano sgomento. 5 All’instabilità dello scenario globale dobbiamo rispondere con ancora maggiore impegno e visione europea. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è una prova essenziale della nostra credibilità internazionale. Si contribuisce alla forza dell’Europa onorando innanzitutto i nostri impegni, con la puntuale attuazione di questo generoso strumento di rilancio, ma anche con i grandi contributi allo sviluppo e all’innovazione di cui il nostro Paese è capace. Va parallelamente attuata una strategia di graduale riduzione del debito pubblico, che non deve condizionare le opportunità di crescita, sviluppo ed innovazione. Signor Presidente, l’esperienza, la voglia, la capacità di fare e di fare bene per contribuire al progresso del nostro Paese, sono valori che trovano oggi, nell’esempio dei Cavalieri del Lavoro e degli Alfieri del Lavoro che vengono premiati, ulteriore vigore. L’augurio di questa giornata è che il loro impegno sia motivo di ispirazione e di fiducia per continuare a costruire insieme un’Italia e un’Europa ancora più forte e ancora più unite. Grazie.