Dalle pagine di questo portale, abbiamo già dato spazio alle notizie riguardanti i progetti tesi alla realizzazione di criptovalute o sistemi di pagamenti basati su blockchain in Africa.
E’ evidente che questo continente abbia individuato nelle crypto currency uno strumento finanziario versatile ed adeguato a dare una evidente sterzata alle varie economie locali.
Il continente africano, insieme ad alcune regioni del Sudest asiatico, è una delle aree meno bancarizzate del pianeta (per impossibilità o scelta), tuttavia, in entrambi i territori sono piuttosto diffuse le tecnologie mobile e questo permette loro di avere accesso ad un mondo che gli permette di bypassare i limiti creati dallo scarso accesso ai servizi bancari. Il sistema delle criptovalute e delle valute digitali, inserite su blockchain, garantite dallo Stato e adeguatamente veicolate dal supporto tecnologico, permettono ai cittadini di queste aree del globo di ovviare alle loro esigenze finanziarie senza dover necessariamente accedere ai servizi offerte dagli istituti bancari. Al netto dei limiti e dei pericoli annessi, le criptovalute sono molto vantaggiose per i paesi poveri e questo è verificabile nei progetti che vengono testati da Kenya, Etiopia, Zimbabwe e Ghana. La tecnologia blockchain permette a questi paesi non solo di realizzare una moneta virtuale tendenzialmente più stabile ed accessibile di quella tradizionale ma anche di sviluppare un sistema di pubblica amministrazione che, sostanzialmente, non hanno mai avuto per numerosi problemi e limiti.
Altri aspetti spesso sottovalutati per quanto riguarda l’Africa riguardano, poi, i pagamenti transfrontalieri. Il continente Africano è ancora una terra di emigrazione, chi rimane a casa come fa a ricevere le rimesse di chi è andato via? Anche in questo caso, le criptovalute e i servizi fintech offrono una valida alternativa ai sistemi di pagamento più tradizionali. Inoltre, è da tenere conto anche una questione relativa alla fiducia e alla stabilità monetaria. Nello Zimbabwe, ad esempio, dove dilagano corruzione e iperinflazione, la popolarità del Bitcoin è cresciuta a tal punto che la domanda per questo asset ne ha largamente superato l’offerta.
Nel mese di giugno, il Paese ha reintrodotto il dollaro zimbabwese dopo 13 anni di assenza e ha contestualmente messo al bando i dollari statunitensi, le sterline britanniche e le altre valute straniere. A causa dell’instabilità economica e finanziaria, lo Zimbabwe è diventato uno dei maggiori mercati crypto del continente e ciò ha anche scaturito una ferrea opposizione da parte del governo che vorrebbe limitare il proliferare di questo genere di iniziative.
In sostanza, criptovalute e monete digitali potrebbero essere determinanti per favorire l’inclusione finanziaria (e quindi anche sociale) delle popolazioni di queste aree depresse del mondo. Secondo uno studio della Banca mondiale, infatti, buona parte degli 1,7 miliardi di soggetti al mondo sprovvisti di servizi bancari si trova nel continente africano, e 2 adulti su 3 nell’Africa subsahariana non hanno alcun accesso a un conto bancario. Sempre stando ai dati della Banca mondiale, in otto nazioni africane, 1 adulto su 5 possiede un solo conto accessibile unicamente da telefono cellulare. Considerato il gran numero di utenti disposti a utilizzare questa tecnologia, gli exchange e i wallet di criptovalute che offrono applicazioni funzionali per utenti da mobile possono dar loro grandissimi vantaggi.
Dal punto di vista normativo, tuttavia, il fiorire di un’economia in molti casi parallela a quella ufficiale procede senza regole, o con una normativa persino eccessiva. In Marocco, Algeria, Libia, Zambia e Namibia, ad esempio, le criptovalute sono addirittura bandite, mentre in altri paesi si agisce sul filo tra legale ed illegale (soprattutto in assenza di norme certe). L’unico Paese in cui si è giunti ad una normativa sostanzialmente coerente è il Sud Africa, in cui le autorità, le società crypto e gli istituti finanziari hanno collaborato tra di loro per inquadrare il fenomeno nel migliore dei modi.
Infine con lo sviluppo dell’economia digitale l’Africa ha davvero la possibilità di risolvere molte delle sue endemiche problematiche e risollevare economie spesso stanche ma è, allo stesso tempo, indispensabile che questa crescita sia accompagnata da una struttura normativa che “la salvi da se stessa” e ne accompagni lo sviluppo.