Unicredit accelera sul dossier pagamenti. La banca guidata da Andrea Orcel sta prendendo in considerazione operazioni straordinarie in un settore dove finora ha seguito una strategia in controtendenza rispetto al resto del sistema bancario italiano.
L’indiscrezione, rilanciata ieri da Bloomberg, è in linea con quanto raccolto nei mesi scorsi da MF-Milano Finanza in merito a un forte interesse da parte di piazza Gae Aulenti per questo segmento.
Oggi la fabbrica prodotti dei pagamenti si trova in parte sotto la divisione client solution e in parte fa riferimento ai diversi Paesi in cui opera il gruppo. Offre una serie di servizi tra cui il merchant acquiring (l’attività che gestisce il conto di un esercente per consentirgli di accettare carte di credito o di debito), le carte di pagamento e la stessa elaborazione delle transazioni. Al progetto di una ulteriore espansione starebbe lavorando l’amministratore delegato, Andrea Orcel, per rendere sempre più profittevole il gruppo, tagliare i costi e aumentare i ricavi, mantenendola nel contempo una delle banche europee che remunerano meglio i soci fra dividendo e buyback.
L’attivismo di Unicredit deriva soprattutto dall’evoluzione che il comparto ha conosciuto a cavallo della pandemia. Una delle conseguenze del Covid è stata infatti la forte accelerazione dell’e-commerce e dei pagamenti digitali in quasi tutti i settori produttivi, anche in una geografia storicamente in ritardo in questo ambito come quella italiana. Questo trend sta imponendo significative sfide ai merchant acquirer (cioè le istituzioni finanziarie che processano le transizioni per le aziende o gli esercenti) ma, a detta delle società di consulenza, può rappresentare un volano importante per i ricavi. Per Unicredit inoltre la scelta di investire deriva anche dalla particolare conformazione del gruppo che, grazie al posizionamento internazionale, può intercettare una domanda molto variegata di servizi e gestire operazioni cross-border per conto sia di grandi sia di piccole aziende. Come detto, tra le opzioni al vaglio della banca c’è quella di crescere per linee esterne. I mercati più interessanti per individuare un target sono oggi il Regno Unito e i Paesi scandinavi, dove il livello di penetrazione dei canali digitali è assai più alto rispetto al resto d’Europa, ma non si può escludere l’interesse per qualche società italiana.
Se non è realistico aspettarsi acquisizioni d’ampia taglia, occorre ricordare che i multipli nel comparto dei pagamenti sono oggi assai più abbordabili che in passato. Motivo in più per pensare al m&a.