Si è tenuto oggi il seminario, promosso dal centro studi A.P.S.P., sull’euro digitale. Nel corso dell’incontro non si è parlato solo dello stato dell’arte della sperimentazione e delle ipotesi sulla nuova valuta ma anche delle opportunità che potrà comportare per tutti gli operatori.
Il 2023 sarà un importante anno di cesura per il settore finanziario europeo. Nel corso di quest’anno, infatti, dovrebbe partire la fase operativa della sperimentazione dell’euro digitale, la Central Bank Digital Currency della Banca centrale europea sulla quale numerosi esperti e operatori italiani sono attualmente impegnati. Tra questi, con ogni probabilità, ci sarà anche il relatore di oggi, il dott. Andrea Bianchi, Market Operation Director di Proxima, che su mandato del nostro centro studi parteciperà in qualità di esperto alla fase di sperimentazione del digital euro.
Si tratta di una grande opportunità per il nostro ecosistema che il centro studi, sollecitato dal mercato e in virtù dell’autorevole ruolo che ricopre, ha deciso di intraprendere.
“L’Eurotower stima che i pagamenti non in contanti effettuati nell’Eurozona nel 2021 siano aumentati del 12,5% a 114 miliardi di transazioni per un valore totale di 197 mila miliardi di euro”, ha affermato il commissario Dombrovskis in una recente conferenza stampa. In questo scenario, sostiene il braccio destro di Ursula Von der Leyen, “l’euro digitale ha il potenziale per apportare numerosi vantaggi ai consumatori e alle imprese” poiché “fornirebbe un’alternativa di denaro pubblico ai mezzi di pagamento digitali privati”.
Al momento, sono in fase di avvio i lavori del Digital Euro Rulebook Development Group deputato a fornire una prospettiva industriale per la definizione del regolamento sull’euro digitale.
Le questioni da definire sono ancora numerose, dalla tecnologia di base su cui poggia l’infrastruttura monetaria, all’interoperabilità tra monete e ai pagamenti cross border, compresa quella con le altre CBDC in fase di definizione. Non parliamo poi del tema della privacy e del ruolo che svolgeranno le banche in questo nuovo scenario, del limite per la detenzione di euro digitali e per la definizione del wallet europeo in cui conservarli.
Proprio due giorni fa, Fabio Panetta – uno dei membri del direttivo della BCE e tra i più esposti sostenitori dell’euro digitale – ha rilasciato alcune dichiarazioni che ci aiutano a fare chiarezza sulle caratteristiche che dovrà assumere la moneta. “L’euro digitale non sara’ mai una moneta programmabile – ha detto Panetta – La Bce non fisserebbe alcuna limitazione su dove, quando o a chi le persone possono pagare con un euro digitale. Cio’ equivarrebbe a un voucher – aggiunge -. E le banche centrali emettono denaro, non voucher”.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnologici, Panetta ha affermato che la blockchain è un valido sistema ma che probabilmente non fa al caso dell’euro digitale. “La tecnologia blockchain esistente e’ utilizzata su piccoli sistemi – ha detto Panetta – Con il bitcoin ora ci vuole abbastanza tempo per poche decine di transazioni al giorno. Sarebbe impossibile pagare” piccoli importi e il caffe’ si raffredderebbe prima di aver avuto il tempo di pagarlo”.
Nel corso del seminario di oggi Andrea Bianchi ha fatto un po’ di chiarezza su questi temi, tracciando una road map fatta di step ma anche di informazioni, dati e questioni, in modo da dare all’euro digitale una cornice tecnica e normativa in cui i regolatori europei andranno ad incasellare i vari aspetti ancora in ballo. Contestualmente, il dott. Bianchi ha anche illustrato il ruolo del centro studi dell’Associazione nella fase di sperimentazione della valuta evidenziando anche il progetto del wallet cui