‘L’approvazione da parte del consiglio direttivo della Bce della prima serie di scelte progettuali per l’euro digitale non ha alcuna influenza sul fatto che si decida o meno di passare alla fase realizzativa, decisione che dovrebbe essere presa nell’ottobre del prossimo anno. Inoltre, non ha alcuna influenza sul fatto che alla fine decidiamo o meno di emettere un euro digitale’. Ha voluto ribadirlo il membro del board Bce Fabio Panetta all’Europarlamento. Detenere un euro digitale significherebbe detenere una responsabilita’ diretta della banca centrale, come avviene oggi con le banconote. Cio’ significa che l’euro digitale sarebbe nel bilancio dell’Eurosistema. E l’Eurosistema sarebbe responsabile per qualsiasi errore commesso nel regolamento dell’euro digitale’. Panetta ha aggiunto che ‘e’ della massima importanza che l’Eurosistema mantenga il pieno controllo sull’emissione e sul regolamento dell’euro digitale. Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo e’ che l’Eurosistema svolga le attivita’ di regolamento per gli intermediari che distribuiscono l’euro digitale agli utenti finali’.
Panetta ha spiegato che e’ possibile progettare l’euro digitale per garantire che l’Eurosistema elabori i dati ‘solo per regolare le transazioni senza possibilita’ di tracciare i pagamenti inviati o ricevuti da un utente specifico’. La rigida segregazione dei dati tra gli intermediari e l’Eurosistema, cosi’ come le tecniche di miglioramento della privacy, ‘assicurerebbero che l’Eurosistema non possa collegare alcun dato visibile all’identita’ di un utente dell’euro digitale’.
Il fatto che il regolamento sia eseguito dall’Eurosistema ‘non implica che dovremmo gestire i conti degli utenti. I conti in euro digitali e le relative operazioni di pagamento sarebbero offerti e gestiti da intermediari privati, come avviene attualmente per i conti bancari e i servizi a cui i clienti sono gia’ abituati’. Inoltre, l’Eurosistema ‘potrebbe fare affidamento su una tecnologia di contabilita’ tradizionale o distribuita per le attivita’ di regolamento’.
La Bce non ha ancora preso una decisione su quale tecnologia sarebbe piu’ adatta per un euro digitale.
Per quanto riguarda gli intermediari che distribuirebbero l’euro digitale, sarebbero le controparti dirette per i privati, i commercianti e le imprese: aprirebbero conti e portafogli, fornirebbero i dispositivi o la tecnologia necessari per pagare nei negozi fisici, online o da persona a persona. Potrebbe essere utilizzata un’app per i pagamenti diretti tra due persone e un’interfaccia online potrebbe essere utilizzata per gli acquisti online.
Nel primo trimestre 2023 la Bce pubblichera’ i risultati dell’analisi del design dei prototipi per le soluzioni di interfaccia utente per effettuare pagamenti con l’euro digitale.
Secondo la Bce gli intermediari avrebbero anche un ruolo da svolgere nel finanziamento e nel definanziamento delle partecipazioni degli utenti nell’euro digitale. Gli utenti possono finanziare i loro conti o portafogli in euro digitali con contanti, oppure possono convertire denaro bancario commerciale, ovvero depositi bancari, in euro digitale, ha spiegato Panetta. Al contrario, potrebbero convertire l’euro digitale in contanti o trasferire denaro dal proprio conto in euro digitale al proprio conto bancario. Infine, gli intermediari saranno responsabili delle attivita’ di gestione delle transazioni, in modo analogo ai pagamenti correnti.
La Bce insiste su un punto: uno schema dell’euro digitale, che implica un insieme unico di regole, pratiche e standard, ‘e’ il piu’ adatto’ perche’ fornirebbe un quadro comune agli intermediari dell’area dell’euro per sviluppare prodotti e servizi basati sull’euro digitale, stabilirebbe una serie di regole operative e standard tecnici comuni che gli intermediari dovrebbero seguire per fornire soluzioni per l’euro digitale agli utenti finali, aiuterebbe a creare un marchio specifico in modo che, in caso di introduzione dell’euro digitale, le persone e le imprese sappiano che stanno pagando con quello. In sostanza, lo schema unico, conclude Panetta, ‘rafforzerebbe il ruolo dell’euro digitale come ancoraggio monetario insieme al contante’. La Bce comincera’ ‘presto’ a definire un regolamento per lo schema dell’euro digitale.