Malgrado gli sforzi per fronteggiare la pandemia puntando sulla digitalizzazione, solo nel 28% degli enti il livello di operativita’ e’ massimo. La diffusione dello Spid si aggira attorno al 30% in Comuni, province e aziende sanitarie; PagoPA e’ giunto a una elevatissima diffusione, oltre il 90% nel 2021, con alcuni ritardi concentrati nel comparto Sud e isole e nei Comuni con meno di 60mila abitanti. Un dato che emerge dalla relazione 2021 sui livelli e la qualita’ dei servizi offerti dalle Pa centrali e locali alle imprese e ai cittadini, curata dal Cnel e presentata oggi. Dato che trova conferma nell’implementazione del Pnrr da parte degli enti locali: il 54% delle amministrazioni comunali e’ attendista, ha dimostrato poca reattivita’ e prontezza nel modificare i comportamenti in una situazione nuova, accumulando risorse in un periodo in cui avrebbero piu’ propriamente potuto (dovuto) attuare misure anticicliche spendendo le risorse accumulate nel tempo. Nel 42% dei Comuni la spesa corrente indotta dagli investimenti del Pnrr potrebbe causare difficolta’ di equilibrio strutturale di bilancio; la meta’ del 42% degli enti con possibile difficolta’ di equilibrio di parte corrente (il 19%) ha anche piu’ bassi livelli di efficienza che si annidano soprattutto nei piccoli enti.
La PA migra sul cloud
L’avanzamento delle iniziative del Dipartimento per la trasformazione digitale sulla migrazione della Pubblica Amministrazione al cloud qualificato è stato presentato...
Leggi ancora