‘Nel momento in cui la digitalizzazione si va diffondendo sempre di piu’ nella nostra vita di cittadini e sono in forte diffusione mezzi di pagamento digitali offerti dal settore privato, la Banca Centrale Europea ha deciso di assumersi la responsabilita’ di affiancare uno strumento digitale. Un mezzo costruito ed emesso da chi da sempre esercita la sovranita’ monetaria attraverso la stampa della moneta tradizionale’. Cosi’ Marco Bertotti, segretario generale di Assiom Forex, commenta il progetto della Bce di una moneta virtuale che va incontro alle esigenze dei consumatori, sempre piu’ orientate a forme di pagamento cash-less attraverso strumenti di pagamento veloci, efficienti, semplici e soprattutto sicuri. Il tema verra’ affrontato anche nel corso del 28esimo congresso Assiom Forex che si terra’ a Parma l’11 e 12 febbraio in modalita’ ibrida. ‘Nel primo semestre del 2021, in piena pandemia, il volume del transato delle carte e’ cresciuto del 45% rispetto allo stesso periodo di due anni fa – ha aggiunto Bertotti – La Bce ha comunque ribadito che continuera’ a garantire l’accesso al contante fintanto che i cittadini lo richiederanno. Pertanto affianchera’ il contante ma non lo sostituira”. Una valuta digitale significa anche risparmi: ‘Il contante costa solo all’Italia tra gli 8 e i 10 miliardi all’anno, tra costi per produrlo, immagazzinarlo e distribuirlo in modo sicuro’.
Certamente, al pari degli altri sistemi di pagamento digitali, solleva la tematica della privacy. ‘E’ stata uno degli ambiti che durante la consultazione pubblica condotta dalla Bce piu’ di un anno fa e’ stata al centro dei lettori: il 43% delle domande ha riguardato proprio questo concetto.
Ma la presenza di un emittente sovrano attento al bene pubblico e scevro da obiettivi di profitto sara’ un elemento decisivo, di forte salvaguardia degli obiettivi di riservatezza’. Il nuovo progetto su cui sta accelerando la Bce sara’ diverso da una cripto-valuta: ‘Un euro digitale godra’ della stessa fiducia che oggi riponiamo nel cash dal momento che sarebbe anch’esso garantito da una banca centrale, nel nostro caso la Bce’, conclude Bertotti.