Alla fine di giugno, durante il meeting annuale dell’African Export-Import Bank (Afreximbank) ad Abidjan, in Costa d’Avorio, è stata presentata una nuova iniziativa finanziaria destinata a trasformare le transazioni economiche tra i Paesi africani: la PAPSSCARD. Si tratta di una carta di pagamento ideata per semplificare e potenziare i trasferimenti di denaro tra gli Stati del continente, riducendo i costi e i tempi legati all’uso dei circuiti di pagamento internazionali. Questo nuovo strumento nasce dalla collaborazione tra la stessa Afreximbank, la società Mercury Payment Services e il Pan-African Payment and Settlement System (PAPSS), una piattaforma lanciata nel 2019 e considerata dall’Unione Africana uno dei pilastri dell’integrazione economica regionale.
L’idea di fondo è quella di creare un sistema africano capace di gestire pagamenti interni senza appoggiarsi a colossi stranieri come Visa o Mastercard, che oggi dominano il mercato e costringono le economie africane a sostenere spese elevate per operazioni finanziarie transfrontaliere. Secondo il presidente di Afreximbank, Benedict Oramah, questa dipendenza da reti esterne ha limitato il commercio intra-africano, aumentato i costi per imprese e cittadini, e privato il continente del controllo sui propri dati e flussi finanziari. La nuova carta, invece, permetterà ai fondi di circolare in modo più diretto, veloce e sicuro tra i vari Paesi africani, rafforzando l’autonomia economica e trattenendo ricchezza all’interno del continente.
Le prospettive economiche legate all’uso della PAPSSCARD sono molto promettenti. Una ricerca della società nigeriana Oui Capital prevede che il volume dei pagamenti transfrontalieri in Africa crescerà notevolmente: dai 329 miliardi di dollari stimati per il 2025 fino a raggiungere i 1000 miliardi entro il 2035. Questa tendenza potrebbe dare nuova linfa vitale all’economia africana, spingendo il commercio interno e facilitando lo sviluppo di imprese locali.
Nonostante le potenzialità, però, le sfide non mancano. In molti Paesi africani l’accesso stabile all’elettricità e a internet è ancora limitato, e la diffusione dei pagamenti digitali è disomogenea: alcune aree stanno accelerando la transizione tecnologica, mentre altre sono ancora fortemente legate all’uso del contante. Inoltre, la concorrenza con i grandi operatori internazionali già presenti nel continente rappresenta un ostacolo concreto alla diffusione di sistemi locali.
Oltre all’aspetto economico, l’introduzione della PAPSSCARD ha anche un valore simbolico e politico. Afreximbank, che ha sede al Cairo, si è recentemente trovata al centro di una polemica dopo essere stata declassata dall’agenzia di rating statunitense Fitch. Questa decisione ha sollevato forti critiche da parte dell’Unione Africana, che ha accusato i criteri di valutazione occidentali di penalizzare ingiustamente le istituzioni africane. In risposta, l’Unione ha rilanciato il progetto di creare un’agenzia di rating africana autonoma entro settembre 2025, in modo da garantire valutazioni più equilibrate e in linea con le realtà locali.