Il Washington Post sta lavorando a un nuovo progetto che permetterà anche a persone comuni, cioè non giornalisti professionisti, di scrivere e inviare articoli di opinione da pubblicare sul sito del giornale. Secondo quanto riportato dal New York Times, per facilitare questo processo sarà utilizzato uno strumento basato sull’intelligenza artificiale chiamato Ember, che aiuterà i collaboratori meno esperti a scrivere in modo più chiaro, coerente ed efficace.
Il progetto, noto internamente come “Ripple”, ha l’obiettivo di ampliare la gamma di opinioni presenti sul giornale, includendo voci nuove e diversi punti di vista. Ember fungerà da assistente virtuale alla scrittura, offrendo un supporto concreto durante la stesura degli articoli. Questo strumento sarà in grado di valutare la forza dell’idea centrale dell’articolo, aiutando a capire se il testo è convincente e ben strutturato. Inoltre, metterà a disposizione una barra laterale in cui verranno indicati i principali elementi di un buon testo di opinione: la tesi, gli argomenti a sostegno e la conclusione, come si legge su techinasia.com.
Oltre a questi suggerimenti strutturali, Ember fornirà anche spunti, domande e idee utili per aiutare l’autore a sviluppare meglio i propri contenuti, rendendo l’esperienza di scrittura più accessibile anche a chi non ha esperienza giornalistica. In questo modo, il Washington Post mira a rendere più inclusiva e partecipativa la produzione di contenuti editoriali, dando spazio a una più ampia pluralità di voci con l’aiuto della tecnologia.