L’Unione europea ha in programma di introdurre, a partire da luglio 2025, una nuova applicazione per verificare l’età degli utenti online. L’obiettivo è quello di aumentare la protezione dei minori sul web. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’app consentirà agli utenti di dimostrare la propria età senza dover condividere direttamente informazioni personali con le piattaforme digitali, tutelando così la loro privacy.
Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, ha spiegato che questa iniziativa rientra in un piano più ampio volto a garantire un ambiente online più sicuro per i minori. L’auspicio è che le aziende tecnologiche adottino misure volontarie per proteggere i bambini, evitando così la necessità di introdurre normative più stringenti. Tuttavia, l’Unione è pronta a intervenire con nuove regole qualora ciò non accadesse, come si legge su pymnts.com.
Questa app potrebbe rivelarsi uno strumento utile per far rispettare in modo più efficace il Digital Services Act (DSA), il regolamento europeo che obbliga le principali piattaforme digitali a proteggere gli utenti più giovani da contenuti inadeguati. Proprio sulla base di queste norme, la Commissione ha recentemente avviato delle indagini formali nei confronti di quattro importanti siti web per adulti, accusati di non aver implementato sistemi adeguati per limitare l’accesso dei minori a materiale esplicito.
Virkkunen ha ribadito l’importanza che l’Unione attribuisce alla salvaguardia dei minori su internet, sottolineando che la Commissione lavorerà in collaborazione con le autorità digitali dei singoli Stati per affrontare con decisione ogni potenziale minaccia rivolta agli utenti più giovani.
Nel frattempo, l’Unione europea sta sviluppando anche un progetto parallelo relativo all’identità digitale. A novembre 2024, infatti, sono stati stabiliti gli standard tecnici necessari per i cosiddetti portafogli di identità digitale europei, che dovrebbero essere introdotti in tutti gli Stati membri entro la fine del 2026. Questi strumenti permetteranno a cittadini, residenti e imprese di identificarsi in modo sicuro sia online che offline, su base volontaria.
Infine, tra le misure in fase di elaborazione, vi è anche la richiesta alle piattaforme digitali di impostare automaticamente come privati gli account dei minori al momento della registrazione, per limitare l’esposizione a contenuti pubblici. L’Unione sta inoltre cercando di prevenire la diffusione di piattaforme progettate per creare dipendenza, con l’obiettivo di tutelare il benessere psicologico e digitale dei più giovani.