Secondo un’analisi di Deloitte, l’adozione dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) da parte delle grandi imprese italiane potrebbe determinare, nel medio-lungo periodo, un aumento dei margini compreso tra il 5% e il 15%, traducendosi in un incremento di valore complessivo delle aziende compreso tra 149 e 446 miliardi di euro. I principali beneficiari sarebbero il settore finanziario, con un impatto potenziale stimato tra 33 e 99 miliardi di euro, e quello energetico, con un valore compreso tra 22 e 67 miliardi di euro, così come riporta Borsa Italiana.
Lo studio è stato presentato in occasione dell’inaugurazione di Solaria Space, il nuovo hub di Deloitte presso la sede milanese, interamente dedicato all’intelligenza artificiale generativa.
L’interesse per la GenAI è in forte crescita: il 78% delle aziende intervistate prevede di aumentare gli investimenti in questa tecnologia nel 2025. Inoltre, il 74% delle imprese che ha già avviato progetti in ambito GenAI dichiara di aver ottenuto risultati pari o superiori alle aspettative, e due su tre segnalano un ritorno sull’investimento (ROI) superiore al 30%.
Tuttavia, in questo scenario di forte accelerazione, le piccole e medie imprese rischiano di rimanere indietro. In Italia, infatti, solo l’8,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti utilizza tecnologie di intelligenza artificiale, rispetto al 13,5% della media nell’Unione Europea a 27 membri.