Il settore bancario italiano è al centro di una significativa ondata di fusioni e acquisizioni che sta dando vita a una rete articolata di accordi tra i maggiori attori del mercato. UniCredit, il 25 novembre, ha reso nota la sua offerta pubblica totalizzante su Banco BPM, valutando quest’ultima circa 14,4 miliardi di euro, un valore leggermente inferiore rispetto a quello di mercato. L’offerta, partita il 28 aprile e con scadenza prevista per il 23 giugno, è stata sospesa per trenta giorni a seguito delle condizioni imposte dal governo, giudicate da UniCredit potenzialmente sfavorevoli, tanto da portare la banca a decidere di ricorrere in tribunale per contestarle. Prima di questa operazione, Banco BPM aveva portato a termine ad aprile l’acquisizione di Anima Holding, una società di gestione del risparmio, per un valore di 1,8 miliardi di euro.
Contemporaneamente, a gennaio Monte dei Paschi di Siena ha sorpreso il mercato annunciando una propria offerta totalizzante per Mediobanca, poco dopo che due dei principali azionisti di quest’ultima erano diventati anche investitori di MPS. Ad aprile, gli azionisti di Monte dei Paschi hanno dato il via libera a un aumento di capitale necessario a finanziare l’offerta, la quale presenta uno sconto dell’8,5% rispetto al valore di mercato di Mediobanca. L’inizio formale della proposta è previsto per luglio, a condizione di ottenere il via libera dalla Banca Centrale Europea. In risposta a questa mossa, Mediobanca ha annunciato il 28 aprile un’offerta di oltre sei miliardi di euro, interamente in azioni, per acquisire Banca Generali e puntare a rafforzare la propria attività nella gestione patrimoniale. Per ottenere il supporto degli azionisti, Mediobanca ha convocato un’assemblea per il 16 giugno, offrendo in cambio azioni proprie, includendo anche la quota del 13% detenuta in Generali, che a sua volta possiede il 50,2% di Banca Generali. L’operazione dipende però dalla stipula di una partnership duratura tra Generali e la nuova società risultante dall’aggregazione, con l’impegno di Generali a non cedere sul mercato per almeno dodici mesi le azioni ricevute, così come riportato da marketscreener.com.
A febbraio BPER, la quarta banca italiana per dimensioni, ha lanciato un’offerta in azioni da oltre quattro miliardi di euro per acquisire Popolare di Sondrio, una banca rivale con sede nel nord Italia, motivando la mossa con la necessità di tutelare la propria posizione in un contesto di consolidamento crescente. BPER e Popolare di Sondrio condividono inoltre un azionista di rilievo, la compagnia assicurativa Unipol, che distribuisce i propri prodotti attraverso entrambe le banche e ha sostenuto lo sviluppo di BPER negli anni. Inoltre, a gennaio Banca Generali ha completato l’acquisizione della società di intermediazione Intermonte per 98,2 milioni di euro, con l’obiettivo di rafforzare la propria capacità nell’investment banking e migliorare il servizio rivolto soprattutto ai piccoli imprenditori che necessitano sia di gestione patrimoniale sia di consulenza finanziaria.
Infine, il 19 maggio Banca Ifis ha presentato un’offerta in contanti e azioni per acquisire Illimity, banca digitale fondata dall’ex ministro Corrado Passera. Ifis, che si concentra sul recupero di crediti e sul finanziamento alle piccole imprese, aveva già avanzato a gennaio una proposta che valuta Illimity circa 298 milioni di euro, con un premio del 5,8% rispetto al prezzo di mercato.
In conclusione, il sistema bancario italiano sta vivendo una fase di forte trasformazione, caratterizzata da numerose operazioni di fusione e acquisizione che mirano a rafforzare la posizione delle principali istituzioni finanziarie e a rendere il settore più solido e competitivo.