Nella giornata di ieri, durante un incontro virtuale con gli azionisti, il ceo di Amazon, Andy Jassy, ha affrontato diverse questioni rilevanti per il futuro della società, a partire dall’impatto dei dazi doganali introdotti dall’amministrazione Trump. Secondo Jassy, queste tariffe sui beni importati non hanno avuto conseguenze significative sulle vendite della piattaforma. Ha spiegato che, nonostante alcuni venditori abbiano aumentato i prezzi, molti altri li hanno mantenuti stabili, il che ha evitato un incremento sensibile del prezzo medio di vendita. Questo, ha aggiunto, è in parte dovuto all’ampiezza della rete di Amazon, che conta oltre due milioni di venditori, ciascuno con una propria strategia di pricing.
Durante l’assemblea, Jassy ha anche risposto a una domanda relativa agli investimenti di Amazon nell’intelligenza artificiale. In particolare, ha smentito le voci secondo cui l’azienda starebbe riducendo gli investimenti in questo settore, affermando che Amazon non ha alcuna intenzione di farlo. Ha inoltre definito “non accurati” i resoconti secondo cui la società starebbe rallentando lo sviluppo delle infrastrutture legate all’AI. In effetti, un analista di Wells Fargo aveva segnalato un rallentamento nella costruzione di data center da parte di AWS (Amazon Web Services), un’osservazione che riguardava anche Microsoft. Tuttavia, Amazon ha chiarito che si tratta solo di un adeguamento dei tempi di realizzazione per meglio allinearsi alla domanda dei clienti, e non di un taglio agli investimenti complessivi, come si legge su pymnts.com.
Nel corso dell’assemblea, gli azionisti si sono espressi anche su una serie di otto proposte avanzate da altri azionisti, ma tutte sono state respinte. Le proposte spaziavano da questioni di governance aziendale a preoccupazioni ambientali e sociali. Una proposta chiedeva l’adozione di una politica obbligatoria per separare in modo permanente i ruoli di ceo e presidente del consiglio di amministrazione. Attualmente, Andy Jassy ricopre il ruolo di CEO, mentre Jeff Bezos, fondatore di Amazon, è presidente, ma non esiste una regola vincolante che impedisca a una sola persona di detenere entrambi i ruoli.
Altre proposte respinte riguardavano la trasparenza sulle pratiche pubblicitarie di Amazon, in particolare per evitare che l’azienda faccia pubblicità su piattaforme che promuovono posizioni religiose o politiche estreme. C’erano anche richieste di maggior chiarezza sui rischi legati al cambiamento climatico, tra cui le emissioni di gas serra e l’impatto energetico dell’intelligenza artificiale. Un’altra proposta sollecitava una valutazione indipendente dei rischi per i diritti umani legati all’uso dell’AI. Gli azionisti hanno inoltre respinto richieste di rapporti sull’uso dei materiali di imballaggio, sulle condizioni di lavoro nei magazzini e sulla gestione dei dati nelle soluzioni di intelligenza artificiale offerte da Amazon.
Nonostante il rifiuto di tutte le proposte degli azionisti, l’assemblea ha confermato la rielezione dei dodici membri del consiglio di amministrazione, approvato il piano di compensi per i dirigenti e ratificato Ernst & Young come revisore indipendente. Amazon ha annunciato che pubblicherà prossimamente un documento con il dettaglio completo dei voti espressi durante l’assemblea.