La banca digitale Neon ha lanciato ufficialmente il supporto per Pix tramite prossimità, ampliando le sue capacità di pagamento tramite Google Pay. La funzionalità, che consente transazioni Pix contactless tramite smartphone Android dotati di chip NFC, è ora disponibile per i clienti Neon e aggiunge un ulteriore livello di praticità al sistema di pagamento istantaneo ampiamente utilizzato in Brasile.
Per utilizzare i pagamenti contactless Pix, i clienti Neon devono collegare il proprio conto bancario a Google Pay. Una volta stabilita la connessione, gli utenti possono effettuare pagamenti in modo analogo a quanto farebbero con le carte memorizzate: accedono all’app Google Pay, si autenticano tramite dati biometrici o password e avvicinano lo smartphone al terminale POS.
La funzionalità è compatibile con un numero crescente di POS, a indicare una maggiore disponibilità nei prossimi mesi. Oltre alla funzionalità contactless, l’integrazione di Neon con Google Pay consente agli utenti di completare le transazioni Pix scansionando un codice QR o inserendo manualmente una chiave Pix. Alcuni commercianti online supportano anche il pagamento immediato tramite una chiave Neon Pix registrata. Neon si aggiunge all’elenco di istituti finanziari che già offrono Pix contactless tramite Google Pay, tra cui Itaú, Santander, Banco do Brasil, Bradesco, Nubank e Inter. Tuttavia, la disponibilità può variare a seconda dell’istituto e non tutti i clienti potrebbero avere accesso immediato alla funzionalità.
Attualmente, solo le grandi banche sono obbligate per legge a implementare Pix per prossimità. L’adozione di Neon è volontaria in questa fase, poiché l’implementazione obbligatoria per gli altri fornitori di servizi finanziari è prevista per il 2026.
I pagamenti contactless Pix non sono ancora disponibili su iPhone, poiché Apple non si è ancora registrata come promotore di pagamenti presso la Banca Centrale del Brasile. Il chip NFC dell’iPhone rimane limitato ad Apple Pay, che richiede accordi commerciali con istituti finanziari. Nessuna banca brasiliana ha firmato tali accordi, a quanto pare a causa delle commissioni di transazione di Apple.
Le pratiche di Apple sono attualmente sotto esame da parte del CADE (Consiglio Amministrativo per la Difesa Economica), che sta indagando se le limitazioni imposte dall’azienda all’accesso NFC costituiscano un comportamento anticoncorrenziale. Apple sostiene di detenere solo il 10% del mercato brasiliano degli smartphone e di non essere legalmente impedita ad addebitare commissioni per l’utilizzo dell’NFC.