Secondo recenti aggiornamenti, l’esenzione dai dazi per smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici provenienti dalla Cina avrà una durata limitata. Alcuni alti funzionari statunitensi, tra cui Donald Trump, hanno avvertito che non c’è alcuna “scappatoia” in questo scenario. Nel corso di un post sui social media pubblicato domenica, Trump ha dichiarato che non si tratta di una vera e propria esenzione dai dazi, come si legge su The Guardian. Trump ha aggiunto che intende avviare un’indagine commerciale sulla sicurezza nazionale riguardo il settore dei semiconduttori e l’intera filiera elettronica.
Nei giorni scorsi, la Casa Bianca aveva annunciato che alcune categorie di prodotti elettronici importati dalla Cina sarebbero state esentate dai dazi reciproci, generando aspettative di una possibile ripresa per i mercati azionari statunitensi. In particolare, i titoli di Apple e Nvidia erano previsti in forte crescita, dopo che la decisione di sospendere i dazi per 90 giorni era stata resa ufficiale.
Da parte sua, il governo cinese ha percepito questa mossa come un segno che gli Stati Uniti stanno iniziando a correggere le proprie politiche unilaterali sui dazi, come riportato dal Ministero del Commercio. Zhang Li, presidente del China Center for Information Industry Development, ha affermato che le esenzioni mostrano chiaramente quanto la Cina sia cruciale per le grandi aziende tecnologiche americane che dipendono da essa per la produzione e l’innovazione.
Nel frattempo, il segretario al Commercio Usa, Howard Lutnick, ha rivelato che entro i prossimi due mesi potrebbero essere introdotti nuovi dazi separati su smartphone, laptop e altri dispositivi elettronici, così come su semiconduttori e prodotti farmaceutici. Secondo Lutnick, Trump emetterà un “dazio speciale” che si aggiungerà agli altri dazi settoriali già in vigore. Lutnick ha osservato che i nuovi dazi non rientrano nelle misure generali già applicate agli scambi con la Cina e che il governo considera questi prodotti essenziali per la sicurezza nazionale, giustificando così la necessità che vengano prodotti internamente, negli Stati Uniti.
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina non si sono mai placate dal momento in cui Trump ha introdotto una serie di dazi contro la Cina, lanciando una vera e propria guerra commerciale. L’attuale presidente cinese, Xi Jinping, ha dichiarato che il protezionismo è destinato a fallire e che una guerra commerciale non porterà a nessuna vittoria.
I dazi reciproci imposti dai due Paesi hanno raggiunto livelli record: i dazi statunitensi sulla Cina sono arrivati al 145%, mentre la Cina ha risposto con un’imposta del 125% sui prodotti americani. Nonostante le alte tariffe, Pechino ha affermato che non si preoccupa dei nuovi aumenti, dato che i dazi già imposti sono così elevati che i prodotti statunitensi non hanno più alcun appeal sul mercato cinese.
La situazione ha avuto un forte impatto sugli scambi finanziari, con Wall Street che ha registrato le fluttuazioni più forti dalla pandemia del 2020. L’indice S&P 500 è sceso di oltre il 10% da quando Trump è entrato in carica. Le sue politiche sui dazi, insieme alle misure economiche aggressive, hanno causato una serie di turbolenze, con il dollaro in calo e la fiducia dei consumatori scivolata ai minimi.