“Con l’introduzione dei dazi commerciali da parte dell’amministrazione Trump, i Marchi Storici, cuore del nostro patrimonio industriale e imprenditoriale, rischiano di subire contraccolpi non indifferenti, negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo”. È quanto ha dichiarato Massimo Caputi, presidente dell’Associazione Marchi Storici, in relazione all’imposizione dei dazi da parte degli Usa.
“L’export italiano negli Stati Uniti ha raggiunto quota settanta miliardi nel 2024, ma è soprattutto il marchio “Made In Italy”, che vale oltre due miliardi a livello globale, ad essere esposto. Con l’aumento dei prezzi al consumo, la contraffazione è destinata ad aumentare e stimiamo che l’Italian Sounding – ovvero l’imitazione di nomi, immagini e marchi che evocano l’Italia pur non avendo nulla di autenticamente italiano – già ora a quota sessanta miliardi, aumenterà del 10% nei prossimi cinque anni. Inoltre, la pressione sui costi rischia di forzare le imprese a delocalizzare anche produzioni ad alto valore aggiunto. Ora più che mai è essenziale intervenire con urgenza per difendere l’autenticità del Made in Italy a livello globale. Siamo a disposizione del Governo per avviare subito un tavolo di confronto volto a difendere le nostre imprese storiche e preservare il patrimonio imprenditoriale italiano”.