Le criptovalute hanno quasi annullato tutti i guadagni ottenuti dopo la vittoria elettorale di Donald Trump all’inizio di novembre, a causa delle conseguenze dell’ondata di dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, che ha scatenato vendite massicce in un settore che Trump aveva promesso di sostenere. Bitcoin è sceso sotto i 75.000 dollari lunedì, per la prima volta dal 7 novembre, con una flessione del 5,3%. La capitalizzazione di mercato complessiva delle criptovalute è scesa di circa il 12%, arrivando a 2,47 trilioni di dollari, un valore simile a quello che aveva prima della vittoria di Trump, secondo i dati di CoinGecko. Ether ha toccato il suo minimo da marzo 2023, così come si legge su Bloomberg.
Questa discesa arriva mentre Trump ha intensificato l’imposizione di tariffe doganali su larga scala, che hanno già eroso trilioni di valore dalle azioni globali e hanno smorzato le aspettative che le criptovalute potessero resistere meglio rispetto ad altri asset. Oggi, le azioni asiatiche e i futures sugli indici statunitensi sono crollati, mentre lo yen ha visto un aumento, segno di una crescente turbolenza nei mercati finanziari. “Per un momento, sembrava che le criptovalute potessero mantenersi stabili, ma a causa della natura continua e 24 ore su 24 dei mercati delle criptovalute, gli investitori si sono risvegliati domenica in piena ‘modalità vendita’”, ha spiegato Charlie Sherry, CFO e analista di criptovalute presso BTC Markets.
Secondo i dati di Coinglass, nelle ultime ventiquattro ore sono state liquidate posizioni rialziste sulle criptovalute per un valore di circa 868 milioni di dollari, il dato più alto registrato in quasi sei settimane. I mercati delle opzioni suggeriscono che la pressione di vendita potrebbe continuare, con un aumento significativo delle opzioni put, ha dichiarato Sean McNulty, responsabile dei derivati APAC presso il broker di asset digitali FalconX. I principali livelli di supporto per Bitcoin ed Ether sono rispettivamente settantacinque mila dollari e 1.500 dollari.
L’interesse aperto, ossia il numero totale di contratti ancora in essere, per le opzioni put con un prezzo di esercizio di settantamila dollari è attualmente il più alto tra tutte le scadenze, secondo i dati della borsa dei derivati Deribit. Questo evidenzia una crescente domanda di protezione contro ulteriori ribassi. In precedenza, gli asset digitali avevano dimostrato una certa resistenza al panico che aveva travolto i mercati dopo la presentazione del piano tariffario di Trump, suggerendo una possibile disconnessione rispetto ai titoli tecnologici. Tuttavia, la svendita di lunedì indica che la forte correlazione tra criptovalute e il Nasdaq 100, che ha caratterizzato i mercati fin dalla pandemia di Covid-19, potrebbe continuare.
“Le criptovalute di solito anticipano i movimenti degli asset rischiosi – ha commentato Julia Zhou, COO del market maker di criptovalute Caladan – Prevediamo correzioni più profonde una volta che i mercati azionari statunitensi apriranno oggi“.