Come emerso dal X Rapporto della Community Cashless Society, redatto da Teha Group, l’Italia sta affrontando un importante cambiamento: per la prima volta, infatti, il nostro Paese esce dalla lista delle trenta economie con la maggiore dipendenza dal contante, misurata dal Cash Intensity Index. Tuttavia, persistono ancora problemi significativi, come l’economia sommersa e un gap IVA che è il più alto in Europa, con un ammontare di 16,3 miliardi di euro, pari al 18,3% del totale nell’Unione Europea.
A livello europeo, il Cashless Society Index 2025 vede l’Italia ancora lontana dalle posizioni di paesi come la Spagna (10°), la Germania (11°) e la Francia (16°), classificandosi al 20° posto. Nel corso degli ultimi dieci anni, però, l’uso dei pagamenti digitali ha fatto passi da gigante: il valore delle transazioni cashless è triplicato, passando da 174 miliardi a 471 miliardi di euro, e oggi rappresenta oltre il 40% dei consumi familiari, rispetto al 17% nel 2015.
Questo cambiamento nelle abitudini di consumatori, commercianti e imprese ha portato anche a una forte espansione dell’industria dei pagamenti elettronici. Nel 2023, questa filiera ha generato un fatturato di 16,8 miliardi di euro, con un incremento del 104,9% rispetto al 2014, e ha creato oltre 34.400 posti di lavoro, segnando una crescita del 20,8% rispetto a dieci anni fa.