Klarna, la popolare società fintech svedese, sta affrontando delle reazioni negative in vista della sua offerta pubblica iniziale (IPO) da quindici miliardi di dollari. Secondo un articolo pubblicato dal Financial Times, una delle principali cause di queste critiche è il recente accordo tra Klarna e DoorDash, legato al servizio “acquista ora, paga dopo” (BNPL). La partnership ha suscitato una serie di commenti sarcastici sui social media, con molti utenti che hanno paragonato l’idea di utilizzare il BNPL per pagare le consegne di cibo ai prestiti subprime, che erano alla base della crisi finanziaria globale del 2008.
Questa reazione evidenzia il dibattito crescente e lo scetticismo riguardo ai prestiti BNPL. I sostenitori del servizio vedono l’imminente IPO di Klarna negli Stati Uniti come un passo importante per consolidare il BNPL come un pilastro della finanza al consumo. Tuttavia, i critici mettono in dubbio la sostenibilità di questo modello di prestito a breve termine senza interessi, sottolineando che presenta vulnerabilità come la dipendenza da consumi elevati e la sensibilità ai tassi di interesse in aumento, che potrebbero aumentare i costi di finanziamento.
L’articolo menziona anche la recente alleanza di Klarna con Walmart, che aveva già un accordo con Affirm, un altro player del BNPL. Per finalizzare l’accordo con Walmart, Klarna ha offerto oltre quindici milioni di warrant (strumento finanziario, quotato in borsa, che conferisce la facoltà di sottoscrivere l’acquisto o la vendita di una certa attività finanziaria sottostante a un prezzo prefissato e ad una scadenza stabilita), che possono essere convertiti in azioni Klarna per un valore di circa cinquecento milioni di dollari.