Le stablecoin legate al dollaro “possono destabilizzare il sistema” finanziario. Lo sottolinea Piero Cipollone, membro del consiglio direttivo della Bce, durante un incontro organizzato dalla Banca nazionale croata a Osijek.
“La spinta degli Stati Uniti a mantenere il dominio globale del dollaro attraverso la promozione delle stablecoin a livello mondiale presenta una serie di sfide. Sebbene le stablecoin possano essere presentate come la soluzione a un problema, in realtà creano nuovi problemi che necessitano una soluzione – afferma Cipollone – “A meno che non siano correttamente regolamentate secondo i principi del Financial Stability Board (come avvenuto in Europa attraverso il Regolamento sui mercati delle criptovalute), non possono garantire la convertibilità a valore nominale in qualsiasi momento e sono suscettibili a corse bancarie. Possono quindi destabilizzare il sistema che invece dovrebbero migliorare‘.
Inoltre, “Poiché il 99% delle stablecoin è denominato in dollari Usa, e la loro espansione potrebbe sfruttare la base clienti globale delle grandi aziende tecnologiche, potrebbero aumentare notevolmente i rischi di sostituzione della valuta, portando alla ‘digitalizzazione del dollaro”. Questo “Potrebbe compromettere l’efficacia della politica monetaria interna e aumentare i rischi di stabilità finanziaria – sostiene ancora il banchiere – Le inefficienze dei pagamenti transfrontalieri hanno creato un vuoto che altri attori, in particolare nel settore delle criptovalute, sono pronti a colmare“. In questo scenario diventa ancora più urgente – secondo la Bce – la creazione dell’euro digitale su cui l’Eurotower è al lavoro.
L’Eurosistema punta a promuovere l’integrazione dei pagamenti transfrontalieri globali anche attraverso l’interconnessione dei sistemi di pagamento veloci.