L’Italia è protagonista della space economy: stando a uno studio di Unicusano, gli investimenti nazionali nel settore che raggiungeranno i 7,3 miliardi entro la fine del 2026. Questo in un contesto in cui nel 2025 l’Agenzia Spaziale Europea ha approvato investimenti per 7,7 miliardi, confermando l’Europa al terzo posto dietro Stati Uniti e Cina. Inoltre, l’Italia è il terzo finanziatore dell’Esa con un contributo del 15%, dopo Germania e Francia.
I suoi investimenti andranno in ricerca, infrastrutture e innovazione tecnologica. Negli ultimi anni il ruolo dell’Italia è stato apprezzato per i progetti di livello internazionale che ne hanno rafforzato la posizione nella scena spaziale internazionale. Solo per fare alcuni esempi, vanno ricordate missioni come ExoMars 2028 dedicata all’esplorazione del Pianeta Rosso e Argonaut Lander, un veicolo progettato per l’atterraggio lunare. Il programma Iride, una costellazione di satelliti destinata al monitoraggio ambientale, e il Programma Platino, pensato per il controllo del territorio e la prevenzione degli incendi, rappresentano due esempi di come la tecnologia spaziale possa avere un impatto diretto sulla gestione delle risorse terrestri.
O ancora i sistemi Galileo e Copernicus, che offrono rispettivamente una navigazione satellitare ad alta precisione e un monitoraggio climatico avanzato. La space economy non riguarda solo le missioni spaziali, ma anche le applicazioni tecnologiche che derivano dall’uso avanzato dei satelliti. Il monitoraggio climatico, la navigazione satellitare e lo sviluppo di nuovi servizi globali sono alcuni dei principali benefici di questa industria in espansione. Come mostra lo studio, “guardando al futuro, l’Italia deve affrontare alcune sfide strategiche per mantenere la propria posizione di leadership. L’aumento degli investimenti privati, lo sviluppo di nuove tecnologie come la propulsione nucleare e l’intelligenza artificiale per missioni autonome, e l’espansione delle attivita’ di turismo spaziale e infrastrutture orbitanti sono tutti obiettivi fondamentali per la crescita del settore“.