Nutanix, leader globale nell’hybrid multicloud computing, annuncia i dati italiani della settima edizione del report annuale Enterprise Cloud Index (ECI), che evidenzia i progressi compiuti dalle aziende nell’adozione del cloud. In particolare, lo studio di quest’anno esamina il livello di adozione dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI), le priorità di investimento e i vantaggi, nonché le sfide principali che le aziende devono affrontare per soddisfare le esigenze di questi carichi di lavoro emergenti.
Secondo lo studio, l’Italia è in prima linea nella containerizzazione delle applicazioni e nell’implementazione di strategie GenAI e allo stesso tempo, evidenzia l’urgenza di investire nella modernizzazione delle infrastrutture IT e nella sicurezza e governance dei dati per sfruttarne appieno il potenziale.
Secondo il report, il 95% delle aziende italiane ha già sviluppato una strategia per la GenAI, con un tasso di implementazione attiva pari al 67%, percentuale superiore alla media globale (55%) ed EMEA (54%). Tra gli obiettivi di business che le aziende intendono perseguire grazie alla GenAI, il 53% degli intervistati indica l’aumento della produttività, mentre il 52% una maggiore automazione ed efficienza
L’ottimismo sull’adozione della GenAI in Italia è supportato da una visione positiva sul ritorno degli investimenti: il 47% degli intervistati prevede un ROI significativo nei prossimi uno / tre anni, dato superiore alle medie globali ed EMEA (30% e 27%).
Sfide nell’implementazione della GenAI: infrastruttura IT, governance e sicurezza dei dati in primo piano
Nonostante l’entusiasmo, emergono alcune criticità legate alla piena implementazione della GenAI. Tra le principali sfide che le aziende italiane si trovano ad affrontare, l’infrastruttura IT è indicata come principale priorità, seguita dalla cybersecurity e dalla formazione IT.
Inoltre, quasi tutti gli intervistati (98%) riscontrano difficoltà quando si tratta di scalare i carichi di lavoro della GenAI dallo sviluppo alla produzione, prima fra tutte l’integrazione con l’infrastruttura IT esistente. Di conseguenza, l’infrastruttura IT è la prima area di investimento necessaria per supportare la GenAI.
La sicurezza e la privacy rappresentano un’altra sfida importante. Lo studio ECI evidenzia le difficoltà legate ai requisiti normativi e di conformità della GenAI, con un impatto particolarmente forte in Italia. Rispetto ai dati globali e dell’EMEA, le aziende italiane segnalano con maggiore frequenza la privacy e la sicurezza nell’uso di LLM con dati aziendali sensibili come il principale ostacolo (45%) all’adozione o all’espansione dei carichi di lavoro GenAI.
In questo contesto, la governance dei dati è invece considerata la priorità assoluta nell’implementazione della GenAI (29%), seguita dalla scalabilità (27%) e dalla sicurezza (24%).
L’adozione di applicazioni cloud-native e della containerizzazione
Il report evidenzia anche una forte maturità del mercato italiano nell’adozione delle applicazioni cloud-native e della containerizzazione. Tutti gli intervistati dichiarano di essere in fase di containerizzazione, con il 64% delle aziende che ha già convertito l’intero parco applicativo (legacy e di nuova concezione), superando le medie globali ed EMEA (55% e 54%).
L’81% delle aziende italiane utilizza ambienti Kubernetes multicloud, in linea con la media globale (80%), ma il 71% ritiene necessario migliorare l’infrastruttura IT per supportare appieno le applicazioni cloud-native.
“L’Italia è in prima linea nell’adozione della GenAI e nella containerizzazione delle applicazioni, anche grazie agli investimenti straordinari attivati dal governo attraverso il PNRR. Tuttavia, molto resta da fare per costruire un modello di adozione sostenibile e scalabile, in particolare per quanto riguarda la definizione di un Total Cost of Ownership (TCO) sulla GenAI sostenibile in produzione e scalabile – un punto su cui molti clienti che incontro manifestano ancora tanta difficoltà in un ambiante cloud ibrido – ha commentato Benjamin Jolivet, Country Manager di Nutanix Italia – Per cogliere appieno i benefici dell’AI generativa, è fondamentale investire in infrastrutture IT flessibili, capaci di garantire portabilità tra ambienti cloud e on-premise, e in percorsi di formazione e valorizzazione dei talenti. Le iniziative GenAI devono essere allineate agli obiettivi di business, con KPI precisi per valutarne l’efficacia. Inoltre, la governance e la sicurezza dei dati devono rappresentare una priorità assoluta. Affidarsi a partner tecnologici esperti è essenziale per mitigare i rischi legati alla protezione delle informazioni sensibili e alla compliance. Solo con un approccio strutturato e strategico le aziende italiane potranno trarre vantaggio competitivo duraturo dalla GenAI”.