Una pala di turbina eolica lunga 133 metri e dal peso di 67 tonnellate è stata caricata con successo su una nave nel porto di Yangzhou, in Cina, stabilendo un nuovo record per la movimentazione di pale nel bacino del fiume Yangtze.
Secondo un video diffuso da China Global Television Network (CGTN), i lavoratori portuali hanno utilizzato per la prima volta un sistema di operazioni coordinate con gru a cavalletto, integrando sensori e tecnologie di riconoscimento delle immagini per monitorare in tempo reale attrezzature di sollevamento, pale e navi cargo, assicurando che le operazioni fossero fluide e efficienti. Questo risultato dimostra l’importanza crescente della logistica per il settore dell’energia eolica in Cina. Il porto di Yangzhou si sta affermando come un punto centrale per il carico e lo scarico di componenti per turbine eoliche lungo il fiume Yangtze, semplificando il trasporto di queste enormi strutture.
La pala di turbine, che misura 436 piedi (133 metri), rappresenta il progresso del settore verso la creazione di turbine eoliche di maggiore potenza e dimensioni. Un altro importante sviluppo in Cina è la turbina eolica offshore da 25 MW che il China Eastern Electric Group sta sviluppando. Questa turbina, con un’altezza del mozzo di 185 metri, è progettata per essere utilizzata in acque profonde e mira a migliorare l’efficienza della produzione di energia eolica. Tuttavia, alcuni ostacoli sono emersi, come nel caso delle pale “anti-tifone” del prototipo MySE18.X-20MW, che si sono rotte durante i test. Nonostante il prototipo abbia resistito a un tifone lo scorso settembre, restano preoccupazioni sulle sfide meccaniche e climatiche.
Il dominio della Cina nel settore dell’eolico offshore è ormai evidente, con il paese che controlla quasi metà delle turbine eoliche offshore a livello mondiale. Attualmente, la Cina ha 41 gigawatt di capacità installata nella sua rete, e la sua capacità totale di energia rinnovabile è in rapida crescita. Solo nel 2024, la Cina ha investito 13,6 trilioni di yuan (circa 1,9 trilioni di dollari) nelle energie rinnovabili, superando la produzione di energia elettrica a carbone con una capacità installata di oltre 1.410 gigawatt, così come si legge su interestingengineering.com.
Nel settore della tecnologia fotovoltaica, la Cina domina con il 95% della capacità produttiva mondiale di silicio policristallino e wafer di silicio. Questa supremazia si estende anche alla produzione di turbine eoliche, con le aziende cinesi che producono modelli dalle capacità superiori rispetto a molte aziende occidentali.
Mentre la Cina si avvicina alla produzione di turbine superiori ai 20 MW, il paese sta creando un centro di collaudo offshore nazionale per testare e certificare apparecchiature di nuova generazione. Questo centro ospiterà inizialmente venti turbine di diverse capacità, comprese cinque unità da 25 MW e dieci da 20 MW. Sarà l’unico centro di collaudo in Cina in grado di offrire sia la certificazione di tipo che quella di connessione alla rete, assicurando dati affidabili e standardizzati per le turbine offshore avanzate.
Nel frattempo, negli Stati Uniti la situazione è molto diversa. L’amministrazione Trump ha congelato le approvazioni per nuovi progetti eolici, sia terrestri che offshore, fermando le locazioni e le vendite. Questo ha messo a rischio la competitività dell’industria eolica americana, nonostante l’energia eolica possa produrre elettricità a costi molto inferiori rispetto al gas o al carbone. Anche se il Golfo del Messico è stato identificato come una regione promettente per l’eolico offshore, la prima asta di leasing nel 2023 ha avuto vendite molto basse, pari a soli 5,6 milioni di dollari, segnalando le difficoltà di sviluppare nuovi progetti a causa delle incertezze normative.