di Maurizio Pimpinella
L’India ha implementato il sistema di identificazione biometrica Aadhaar, il più grande del suo genere al mondo, con l’obiettivo di fornire a ogni residente un numero di identificazione univoco. Il capo economista della Banca Mondiale Paul Romer ha descritto Aadhaar come “il programma di identificazione più sofisticato al mondo”. Considerato una prova di residenza e non una prova di cittadinanza, Aadhaar non garantisce di per sé alcun diritto di domicilio in India.
Quindici anni dopo che il primo “ID univoco” a dodici cifre è stato rilasciato con Aadhaar, quasi tutti gli indiani sono stati registrati. Ciò che un tempo richiedeva mazzette di fotocopie oggi si ottiene con una fotografia o un’impronta digitale. Aadhaar ha contribuito a ridurre la corruzione e le frodi nella fornitura di benefit. Aprire un conto bancario o cambiare operatore di telefonia mobile ora richiede minuti anziché giorni.
Nonostante si parli di un’importante innovaizone, questo sistema solleva diverse preoccupazioni riguardo ai rischi informatici e alla privacy. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta:
- Violazioni di dati. Un database così ampio e centralizzato diventa un bersaglio attraente per gli hacker. Una violazione potrebbe esporre i dati biometrici e le informazioni personali di oltre un miliardo di persone
- La potenziale vendita o il furto di tali dati nel darkweb potrebbe portare a gravi conseguenze, come il furto di identità e frodi finanziarie
- Sorveglianza di massa
- Uso improprio dei dati: come la profilazione dei cittadini o la discriminazione
- La mancanza di controlli rigorosi sull’accesso e sull’uso dei dati potrebbe portare ad abusi da parte di enti governativi o privati
- Problemi di sicurezza biometrica. La sicurezza dei dati biometrici è fondamentale. Se le impronte digitali o le scansioni dell’iride venissero compromesse, sarebbe impossibile per gli individui modificare i propri identificatori biometrici, a differenza delle password