“Il problema dell’educazione finanziaria delle donne è in realtà il sintomo di una questione più ampia: la condizione lavorativa delle donne. Quando le donne sono occupate, gestiscono il proprio stipendio, hanno un conto bancario e si trovano necessariamente coinvolte in questioni finanziarie, superando così la mancanza di fiducia e riducendo il divario con gli uomini“. Queste le parole del governatore di Bankitalia Fabio Panetta intervenendo a un evento dedicato alla giornata delle donne organizzato a Francoforte dalla Bce.
Per affrontare questa sfida, la Banca d’Italia ha sviluppato programmi di educazione finanziaria basati su tre pilastri: ricerca e analisi dei dati per identificare i gruppi più vulnerabili, approcci differenziati per rispondere alle diverse esigenze e valutazione dell’impatto per migliorare continuamente i progetti. “Uno degli strumenti più efficaci – ha detto Panetta – è la collaborazione con la Rai, con programmi televisivi in fasce orarie strategiche che presentano concetti finanziari di base in modo semplice e pratico, evitando lezioni accademiche“.
Gli argomenti trattati includono mutui, conti bancari e pianificazione finanziaria per il futuro. “Nel 2024, questa iniziativa ha raggiunto 7 milioni di italiani (circa il 15% della popolazione), migliorando la financial literacy di 10 punti percentuali, con un impatto particolarmente positivo sulle donne“.