“Occorre un approccio innovativo per rispondere ai bisogni di salute delle comunità nelle aree interne del nostro Paese“. Così Fabrizio d’Alba, presidente di Federsanità e Dg dell’AOU Policlinico Umberto I di Roma in occasione dell’evento al Senato “Connessi, la digitalizzazione nella sanità delle aree interne e nelle comunità montane”.
“Lo sviluppo del digitale rappresenta la sfida cruciale se guardiamo a quei territori in termini di disparità di accesso e competenze. Colmare il divario digitale è fondamentale non solo per garantire in ogni territorio un accesso equo alle tecnologie, ma anche per promuovere una sanità più efficiente e personalizzata. È necessario adottare politiche sanitarie inclusive che tengano conto delle diverse esigenze, migliorando così l’equità nell’accesso alle cure e l’efficacia dei risultati sanitari. Costruire un ecosistema sanitario digitale inclusivo, non è solo un imperativo etico, ma rimane una priorità strategica per il futuro della salute pubblica in Italia soprattutto nelle aree più fragili del nostro territorio in termini di accessibilità ai servizi e connessione alle reti di assistenza”.
“Solo attraverso un nuovo “ingaggio” dei professionisti potremmo attuare – ha detto d’Alba – un vero cambiamento e superare forme di resistenza. Determinante, in questo contesto, l’attuazione di modelli partecipativi e di comunicazione che rendano i cittadini protagonisti dei cambiamenti che riguardano il miglioramento, in termini di prossimità, dei servizi a tutela della propria salute”.
“Mettere a terra gli obbiettivi del Dm77 significa attuare e rendere operative soluzioni concrete ed efficaci soprattutto nelle aree interne, come sta avvenendo in molte Aziende sanitarie attraverso, ad esempio, i punti di facilitazione digitale dove i cittadini – ha concluso il presidente di Federsanità – possono ricevere supporto e, soprattutto formazione, sull’utilizzo degli strumenti necessari per poter usufruire dei servizi sanitari online”.