La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via al riparto delle risorse per l’implementazione dei servizi di telemedicina e l’ottimizzazione dei modelli organizzativi per la presa in carico della cronicità. Si tratta di quasi 173 milioni, per la precisione di 172.898.380 euro previsti nell’investimento M6-C1-1.2.3.2 del Piano nazionale di ripresa e resilienza finalizzati a completare e integrare gli strumenti di telemedicina adeguandoli all’evoluzione tecnologica.
In particolare, le risorse saranno suddivise per: l’integrazione dei sistemi gestionali regionali (Sgr) e dei servizi minimi di telemedicina (Smt) regionali con la Piattaforma nazionale di telemedicina (Pnt) a cui vanno 45.220.000 euro; integrazioni specifiche a sistemi locali pari a 25.535.676 euro; dispositivi medici con una dotazione di 81.714.163 euro; evoluzione software, con esclusione delle attivita’ di supporto specialistico, a cui sono assegnati 20.428.541 euro.
“Con la distribuzione di questi residui – ha spiegato Massimo Fabi, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Pa e assessore dell’Emilia-Romagna – si assegnano alle Regioni, in particolare a quelle del Mezzogiorno, risorse economiche per acquistare tecnologie e servizi di telemedicina che rendono possibile un potenziamento nel territorio delle Case della comunità. In questo modo si potranno avvicinare e velocizzare le consulenze specialistiche, oltre che anticipare la medicina di iniziativa sulla cronicita”.