La Banca Centrale Europea (Bce) ha pubblicato ieri il bollettino economico che spiega come “L’economia dell’area euro dovrebbe restare debole nel breve periodo“. Le indagini, dunque, sottolineano una performance meno efficiente nel settore manifatturiero, ma si registra un’espansione nel comparto dei servizi.
Negli ultimi mesi, l’attività economica ha subìto un indebolimento. Nonostante ciò, il mercato del lavoro continua continua a essere solido, con un tasso di disoccupazione al 6,3%, nel mese di dicembre. Sul fronte dell’inflazione, la Bce ribadisce di essere “determinata ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine”, come riporta ilgiornale.it. Il Consiglio direttivo ha deciso di seguire un approccio basato sui dati, così da definire l’orientamento della politica monetaria.
Il documento sottolinea che il processo di disinflazione nell’area euro è “ben avviato”. L’inflazione “ha continuato a evolvere sostanzialmente in linea con le proiezioni” e dovrebbe tornare all’obiettivo del 2% nel corso del 2025. A ogni modo, si legge ancora su ilgiornale.it, “l’inflazione interna rimane elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando con considerevole ritardo al passato incremento dell’inflazione“. La crescita delle retribuzioni “si sta però moderando, in linea con le attese, e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione“.
Secondo i dati, l’inflazione sui dodici mesi è salita al 2,4% a dicembre 2024, dal 2,2 di novembre.