Europol ha pubblicato la Guida pratica EFIPPP per la cooperazione operativa tra autorità investigative e istituti finanziari. Si rivolge a decisori politici, autorità investigative e soggetti interessati privati, fornendo suggerimenti per promuovere la cooperazione operativa dal punto di vista legale e pratico.
Questa guida raccoglie i contributi di numerosi membri del settore pubblico e privato dell’EFIPPP, osservatori e altri esperti e fornisce le migliori pratiche e le lezioni apprese, attingendo all’esperienza dell’EFIPPP e ad altri meccanismi di cooperazione esistenti.
L’EFIPPP fornisce una panoramica dei meccanismi di collaborazione tra oltre 90 parti interessate, Unità di informazione finanziaria (FIU) e agenzie di forze dell’ordine per gestire le informazioni strutturate sulle minacce in tutta la comunità.
Nell’ultimo decennio, le partnership pubblico-private in tutto il mondo hanno svolto un ruolo cruciale nel favorire la cooperazione. Tuttavia, questa cooperazione pubblico-privata è stata meno presente nella lotta contro la criminalità finanziaria, il che significa che le autorità investigative potrebbero perdere opportunità di migliorare la loro risposta alla criminalità finanziaria.
La guida pratica dell’EFIPPP mira a creare consapevolezza tra i decisori politici e le autorità competenti in merito al valore aggiunto della cooperazione pubblico-privato. Delinea obiettivi, vantaggi, metodi e condizioni per la cooperazione, nonché i fattori chiave che i quadri legislativi devono accogliere.
La guida si basa sui meccanismi di cooperazione operativa esistenti in Danimarca, Irlanda, Lettonia, Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito e incoraggia la collaborazione tra soggetti interessati pubblici e privati nella lotta alla criminalità finanziaria.
Nel gennaio 2025, le forze dell’ordine in Europa hanno represso una rete criminale che ha abusato dello status di protezione temporanea dell’Ue per spostare 35,7 milioni di euro. L’iniziativa è stata coordinata dalle autorità spagnole, cipriote, tedesche e francesi, con il supporto di Europol ed Eurojust, e ha portato all’arresto di numerosi sospettati e al sequestro di diversi beni criminali, a seguito di raid condotti nell’ottobre 2024.
Si ritiene che gli indagati abbiano abusato dello status di protezione temporanea concesso dall’UE ai rifugiati ucraini dal 2022.