Gli sforzi dell’Occidente di imporre alla Russia una serie di sanzioni vengono vanificati dal fatto che le aziende russe ricorrono sempre più spesso a Bitcoin per eluderle. Nelle scorse settimane, il ministro delle Finanze Anton Siluanov ha riconosciuto che le aziende russe stavano già utilizzando Bitcoin e altre criptovalute per il commercio internazionale a seguito di un disegno di legge firmato dal presidente Vladimir Putin. La legge, firmato lo scorso anno, regolamenta la proprietà e l’estrazione di criptovalute, mantenendo al tempo stesso il divieto del loro utilizzo interno, come si legge su gfmag.com.
Il conflitto russo-ucraino ha portato al blocco delle banche russe dalla piattaforma di pagamento SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), bloccando di fatto la loro capacità di finanziare il commercio internazionale e di elaborare pagamenti transfrontalieri. Le sanzioni hanno inferto un duro colpo all’economia russa.
Da quel momento, il Presidente Putin ha accusato gli Usa di aver trasformato il dollaro in una sorta di arma. Tuttavia, la decisione del Cremlino di includere Bitcoin nel suo arsenale economico contro le sanzioni ha scatenato un dibattito sul fatto che i governi stiano tentando di controllare centralmente l’utilizzo delle criptovalute.
L’uso di Bitcoin tra le aziende russe è attualmente limitato alle entità approvate, ma gli osservatori affermano che a più aziende sarà consentito effettuare e ricevere pagamenti con la criptovaluta di riferimento.
Nel 2022, la Banca centrale russa (Cbr) spingeva per un divieto totale sulle criptovalute. Ma funzionari chiave, tra cui l’autore del disegno di legge Anton Gorelkin e il governatore della CBR Elvira Nabiullina, hanno riconosciuto che il recente cambiamento legislativo ha come obiettivo quello di moderare l’impatto delle sanzioni facilitando al contempo i pagamenti internazionali.
Tutto ciò ha riacceso il dibattito sugli sforzi di dedollarizzazione da parte del blocco commerciale BRICS, di cui la Russia è un membro fondatore, tra le speculazioni che la comunità andrà avanti con una stablecoin sostenuta dall’oro. Il Presidente degli Stati Uniti Trump ha condannato fermamente l’iniziativa, minacciando di imporre tariffe del 100% a tutti i Paesi coinvolti se dovessero procedere con il piano.