Il fenomeno del delisting continua a interessare i mercati azionari dell’eurozona e, in particolare, l’Italia, e per favorire un maggiore sviluppo dei mercati occorre incoraggiare anche la partecipazione degli investitori istituzionali. Lo afferma la CONSOB nel Rapporto “Tendenze e sfide per il settore finanziario italiano”, sottolineando che sul mercato azionario italiano Euronext Milan la quota di capitalizzazione media riferibile agli istituzionali è superiore al 30% per le società più grandi, ma scende a circa 11% per le PMI quotate.
“L’accesso limitato al capitale costituisce uno dei principali ostacoli alla crescita delle PMI“, si legge nel rapporto, perché “nel finanziamento di tali imprese gli investitori istituzionali possono svolgere un ruolo chiave, poiché dotati di risorse consistenti e di orizzonti di investimento a lungo termine“.
Tuttavia, la loro presenza nel capitale delle PMI risulta limitata: a fine ottobre 2024, gli investitori istituzionali detenevano circa l’11,2% del capitale delle PMI quotate su EXM rispetto al 24,1% delle non PMI. Se si considera la dimensione delle PMI, la percentuale è più alta per quelle con una capitalizzazione di mercato superiore a 500 milioni di euro (16,6%) rispetto a quelle di minori dimensioni (9,8%).
La presenza di investitori istituzionali sembra essere positivamente associata alle dimensioni societarie (anche per il crescente peso dei fondi di investimento a gestione passiva a livello globale) sfiorando il 31% per le prime cinque società quotate per capitalizzazione di mercato, e scendendo all’1,4% per le 5 più piccole, come si legge su Borsa Italiana. La presenza di investitori istituzionali nelle società quotate su EXM è positivamente associata anche al valore medio giornaliero degli scambi (turnover). Nelle società con scambi medi giornalieri superiori a cinquanta milioni di euro, gli investitori istituzionali detengono mediamente il 32% del capitale, mentre per quelle con scambi inferiori a duecento mila euro la quota scende a poco più del 7%.
A titolo di confronto, un’analisi condotta dalla Consob sulle società francesi mostra che anche sul mercato francese sussiste la medesima relazione tra la quota detenuta dagli investitori istituzionali e la capitalizzazione di mercato delle società. Se si considerano le prime e le ultime cinque società francesi per capitalizzazione di mercato, la quota di investitori istituzionali risulta pari al 28,2% (a fronte del 30,8% in Italia), mentre per le ultime cinque società francesi è del 2,1% (1,4% in Italia).