Il calo, avviatosi nel 2023 in coincidenza con una campagna comunicativa della UIF volta a incrementare la qualità del flusso segnaletico, si è interrotto nell’ultimo trimestre dell’anno, per effetto dell’aumento di segnalazioni provenienti dal comparto non bancario; la UIF ha quindi avviato interlocuzioni mirate con alcuni segnalanti del comparto per analizzare le cause di tale andamento e definire soluzioni e correttivi volti a privilegiare la qualità del flusso segnaletico.
In termini relativi, emerge il contributo di IP e IMEL, in aumento rispettivamente del 42,7 e del 16,9% rispetto al secondo semestre del 2023, dei notai e del Consiglio Nazionale del Notariato (+14,1%), degli operatori del comparto dei crypto-assets (passati da 514 a 1.812 segnalazioni) e degli operatori del settore dell’oro (da 650 a 1.349); risultano in sensibile aumento, seppur su valori assoluti contenuti, anche le segnalazioni provenienti dagli uffici della Pubblica Amministrazione che, per quanto concentrate su pochi segnalanti, hanno più che raddoppiato il proprio apporto segnaletico (da 260 a 512).
Ancora in calo le segnalazioni trasmesse da banche e Poste (-8,3% rispetto ad analogo periodo del 2023), dai prestatori di servizi di gioco (-15,9% sul secondo semestre del 2023), dalle imprese di assicurazioni (-300 unità), dai portavalori (-259 unità) e dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco ex art. 106 del TUB (-61 unità). Nonostante le SOS siano in diminuzione rispetto ai periodi precedenti, banche e Poste continuano a rappresentare la categoria di soggetti obbligati da cui proviene il maggior numero di segnalazioni, pari al 48,7% del totale ricevuto nel semestre; per quanto riguarda gli altri segnalanti si conferma prevalentemente l’incidenza di IMEL e IP che complessivamente hanno trasmesso oltre il 57% delle SOS del comparto non bancario, seguiti dai professionisti e dai prestatori di servizi di gioco.
Nell’insieme gli importi delle operazioni segnalate superano i 51 miliardi di euro (48,3 miliardi quelli relativi alle operazioni effettivamente eseguite), sostanzialmente in linea con gli importi segnalati nel secondo semestre del 2023 (51,5 miliardi di cui 46,3 relativi a operazioni eseguite). Per quanto riguarda le segnalazioni analizzate, si registra un incremento di quelle classificate dalla UIF a rating alto o medio-alto (46,8% del totale), in aumento di cinque punti percentuali rispetto al valore del secondo semestre del 2023, anche in connessione all’aumentata complessità delle segnalazioni stesse e del numero di dati comunicati alla UIF; in leggero calo quelle classificate a rating medio (passate dal 33,6 al 32,9 per cento) e quelle a rating basso o medio-basso (passate dal 24,7 al 20,3%).
La diminuzione delle segnalazioni sta quindi avvenendo a discapito di quelle meno rilevanti, con un miglioramento della qualità media, come auspicato nei recenti interventi dell’Unità. Nel periodo l’Unità ha valutato 83 istanze di sospensione di operazioni sospette, undici delle quali con esito positivo (13,3% del totale), per un valore di 2,9 milioni di euro.