Il cda di Apple si è espresso contro una proposta che chiedeva di porre fine ai suoi programmi di Diversity, Equity & Inclusion (DEI), seguendo l’esempio di altre grandi aziende.
Stando a quanto riporta la relazione depositata presso la Sec in vista dell’assemblea del 25 febbraio 2025, il National Center for Public Policy Research, un think tank conservatore ha sottoposto al voto degli azionisti una proposta per abbandonare le politiche di DEI. Secondo il gruppo, i programmi a favore della diversità nelle assunzioni espongono le aziende a potenziali azioni legali, in seguito a una decisione della Corte Suprema contro la discriminazione positiva nelle università.
Tuttavia, il consiglio di amministrazione, di cui fa parte anche Tim Cook, ceo della società californiana, ha respinto questa argomentazione, sottolineando che Apple dispone di un programma “ben consolidato” per garantire il rispetto della legge. Apple ha ribadito di non praticare alcuna discriminazione nelle assunzioni, nella formazione o nelle promozioni.
La presa di posizione di Apple arriva dopo quella, contraria, di Meta. Con l’avvicinarsi dell’insediamento di Donald Trump alla presidenza, molte grandi aziende americane, tra cui McDonald’s, Ford e Walmart, hanno annunciato la fine dei loro programmi DEI. Meta ha dichiarato di voler fare lo stesso passo.
Nel frattempo è emerso che la retribuzione del ceo di Apple, Tim Cook, nel 2024 è aumentata del 18% rispetto all’anno precedente, arrivando a sfiorare i settantacinque milioni di dollari, di cui oltre cinquantotto milioni in premi azionari, dodici milioni in compensi derivanti da piani di incentivi non azionari e il resto da altri compensi. Nel 2022 era stata di novantanove milioni di dollari.