La normativa sul trattamento fiscale delle criptovalute in Italia, potrebbe risalire al 2016, momento in cui l’Agenzia delle Entrate, nel rispetto della sentenza della Corte di Giustizia Europea nella causa C264/4 del 22 ottobre 2015, ha fatto rientrare l’attività di intermediazione di valute tradizionali con quelle virtuali, svolte in modo professionale e abituale nell’ambito applicativo IVA con rilevanza reddituale anche ai fini Ires e IRAP.
Successivamente, la legge di bilancio 2023 (197/2022) ha introdotto la previsione di un’aliquota del 26% sulle singole operazioni, ridotta al 14% per le cripto-attività possedute e denunciate al 31 dicembre 2022, per le plusvalenze superiori a duemila euro. Con la legge finanziaria 2025 la tassazione delle plusvalenze da vendita cripto è rimasta fissata al 26%, eliminando la no tax area di duemila euro; dal primo gennaio 2026 la tassazione sarà elevata al 33% (L. n. 197 del 29 dicembre 2024, art. 1 commi da 23 a 29).
Secondo le informazioni e registrazioni all’elenco degli operatori in cripto, Cripto Asset Services Provider – CASP detenuto dall’Organismo Agenti e Mediatori (fino all’entrata in vigore della nuova normativa che affida alla Banca d’Italia e alla Consob la vigilanza sul settore) mostra un mercato composto da circa 1,3 milioni di investitori per un totale di circa due miliardi di euro.
Considerato il periodo di forte aumento del Bitcoin, la principale cripto-attività, la tassazione dovrebbe portare un buon introito per lo Stato, tenendo conto che a settembre 2023 si sono ridotti gli investitori a un milione e mezzo, cifra che ha movimentato meno di due miliardi di euro.
La problematica è relativa a quanta parte degli investimenti possa rimanere oscura, in quanto effettuati estero su estero e, soprattutto, se e fino a quando durerà la rivalutazione del bitcoin e delle altre crypto.
Le plusvalenze potranno essere corrisposte attraverso la dichiarazione dei redditi, un sostituto d’imposta, il CASP utilizzato, o una società fiduciaria.
Ulteriore elemento di novità della legge di bilancio 2025 è la conferma della rivalutazione dei valori delle cripto-attività con il pagamento di un’imposta sostitutiva, da versare in soluzione unica e in tre rate annuali di uguale importo, da applicare al valore delle cripto-attività possedute al 31 dicembre 2024.
Di Fabio Picciolini