Google dovrebbe tornare in tribunale nel mese di agosto. Un giudice federale della California, infatti, ha respinto una mozione per archiviare una class action che sosteneva che l’azienda aveva violato la privacy degli utenti di servizi di telefonia mobile Android e non Android, come si legge su pymnts.com.
Presentata inizialmente nel 2020, la causa accusa Google di continuare a raccogliere dati sulla posizione degli utenti anche dopo aver disattivato l’impostazione di tracciamento della posizione nelle impostazioni sulla privacy. I querelanti sostengono che si tratti di una violazione delle leggi sulla privacy della California.
Il giudice Richard Seeborg della corte federale di San Francisco ha stabilito che Google non ha sufficientemente spiegato il funzionamento delle impostazioni relative alle attività Web e App e ha respinto l’argomentazione secondo la quale gli utenti avrebbero acconsentito al tracciamento.
Nella sua decisione, il giudice ha citato comunicazioni interne di Google che indicavano che l’azienda era deliberatamente vaga su alcuni dettagli delle sue pratiche di tracciamento. Seeborg ha, inoltre, riconosciuto che ciò che hanno detto i dipendenti potrebbe essere stato semplicemente un feedback volto a migliorare i servizi di Google.
Spetterà a una giuria decidere se le azioni dell’azienda siano state fuorvianti o se siano state semplicemente parte dello sviluppo standard del prodotto.